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GdM-La scure della Moratti

La scure della Moratti Sperimentazione, ricorsi dei precari, scuole che rischiano il dimensionamento: le organizzazioni sindacali raccolgono i dati e si preparano al confronto con il direttore dell...

01/09/2002
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La Gazzetta del Mezzogiorno

La scure della Moratti

Sperimentazione, ricorsi dei precari, scuole che rischiano il dimensionamento: le organizzazioni sindacali raccolgono i dati e si preparano al confronto con il direttore dell'Ufficio scolastico regionale (Usr). L'appuntamento in via Castromediano è fissato per martedì prossimo: Cgil, Cisl, Uil e Snals attendono che il direttore Giuseppe Fiori riferisca i provvedimenti da adottare, già concordati con il ministero.
Batte sulla lista delle 91 scuole pugliesi, 26 in provincia di Bari, ritenute poco produttive il segretario regionale dello Snals, Alessandro Calabrese: "La richiesta è ben precisa. Vorremmo che l'Usr raccogliesse i dati da parte di tutti gli istituti. Non crediamo che nelle scuole segnalate il rapporto alunni-docente sia inferiore a 9.5, condizio sine qua non per garantirne la sopravvivenza. Come Snals intendiamo fare un controllo incrociato sugli organici".
Le cifre "serviranno a decidere se sia il caso di aprire una vertenza nei confronti del centro elaborazione dati", anticipa Calabrese. L'obiettivo è mettersi in condizione di opporre cifre reali per contrastare il prevedibile e futuro taglio degli organici: "Quest'anno in Puglia sono venute meno 744 cattedre e la riduzione, nelle intenzioni della Moratti, è progressiva".
Sullo stesso fronte, chiara la posizione di Tonia Guerra, responsabile provinciale scuola del Partito della rifondazione comunista: "E' l'ennesima scure che si abbatte sull'istruzione pubblica ad opera del governo Berlusconi. Il ministro, manager esperto nella politica dei tagli e delle privazioni, applica criteri da ragioniere per stabilire quale scuola abbia il diritto di continuare la sua attività e quale non lo meriti". Simili le conclusioni a cui è addivenuto il segretario provinciale della Sinistra giovanile, Claudio Di Turi: "Il diritto allo studio non può essere svilito dall'esigenza tutta manageriale di far quadrare i conti".
Punta l'indice contro la sperimentazione alle materne e elementari il segretario provinciale della Uil, Andrea Misceo: "Il bilancio comunque non sarà credibile. Come si fa a valutare la validità di un progetto se coinvolge una percentuale insignificante di circoli didattici? Mi stupisce che anche solo 30 direttori della Puglia abbiano chiesto di partecipare all'innovazione". Da Firenze, in qualità di componente del Consiglio nazionale pubblica istruzione (Cnpi), Attilio D'Ercole (Cisl), lavora al parere da consegnare al ministero il 10 e l'11 settembre: "La sperimentazione, così come strutturata, non ci soddisfa. Abbiamo già espresso perplessità sul ritorno al maestro unico prevalente e ci preoccupa il rapporto con gli enti locali, oltre al reperimento delle risorse economiche". Sulla questione Ssis (scuole di specializzazione interateneo che permettono agli insegnanti di conseguire più abilitazioni), D'Ercole suggerisce: "Bisogna capire l'entità del fenomeno. Se il problema riguarda pochi casi, si potrà procedere alle sostituzioni attraverso lo scorrimento della graduatoria degli aventi diritto".
Gianni Milici, segretario regionale della Cgil, è interessato ai numeri: "La sentenza del Tar che ha corretto la circolare ministeriale potrebbe alimentare nuovi ricorsi. Da Roma si insiste sulla necessità di avviare regolarmente le lezioni, sulla scorta della decisione della Moratti di appellarsi al Consiglio di Stato contro il deliberato del Tar. La previsione è che a novembre gli studenti potrebbero cambiare ulteriormente docenti".


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