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GdM-I docenti e la vicenda dell'orario di lavoro

I docenti e la vicenda dell'orario di lavoro Da Antimo Di Geronimo, coordinatore provinciale della Gilda degli insegnanti di Potenza, riceviamo e pubblichiamo. L'anno scolastico inizia con 40...

02/09/2002
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La Gazzetta del Mezzogiorno

I docenti e la vicenda dell'orario di lavoro

Da Antimo Di Geronimo, coordinatore provinciale della Gilda degli insegnanti di Potenza, riceviamo e pubblichiamo.

L'anno scolastico inizia con 400 supplenti senza lavoro e 38 scuole inserite nel libro nero della Moratti, perché non raggiungono il rapporto di 9 alunni e mezzo per ogni docente. Dunque a rischio chiusura. Si tratta, in massima parte, di scuole che vengono comunemente indicate come >. Vale a dire di istituzioni scolastiche che hanno già subito processi di accorpamento tra materne, elementari e medie: una soluzione che, fino ad ora, ha assicurato il diritto allo studio nei nostri piccoli paesi.
Ma per il governo in carica ciò che conta sono i numeri. E poco importa se la Basilicata, a fronte di queste situazioni, può vantare, in generale, le classi mediamente più affollate d'Italia: più di 22 alunni per classe, contro una media nazionale che raggiunge, a stento, i 19 alunni.
E' evidente, dunque, che questo governo considera la scuola alla stregua di un costo e non di una risorsa. E quindi bisogna tagliare.
Tagliare il numero dei docenti, condannando alla disoccupazione i precari anziani e sbarrando definitivamente le porte ai più giovani.
Ridurre il numero delle scuole, negando il diritto allo studio nei piccoli paesi, determinando il pendolarismo degli alunni, anche in tenera età, e il sovraffollamento delle classi nei centri più grandi.
Abbassare, di fatto, le retribuzioni degli insegnanti, aumentando l'orario di lavoro dei docenti di ruolo affidando loro gli spezzoni di cattedra negati ai docenti precari.
Diminuire il numero degli insegnanti elementari, reintroducendo il maestro unico e il doposcuola facoltativo.
Togliere fondi alla scuola pubblica per finanziare scuole cattoliche e diplomifici.
Insomma, il bilancio di un anno di gestione della cosa pubblica, da parte del governo di centrodestra, si traduce, essenzialmente, in un lungo elenco di diritti negati.
Dunque, si va allo scontro. E la Gilda degli Insegnanti farà la sua parte scendendo in piazza insieme a genitori, studenti e docenti per rivendicare il giusto diritto ad una scuola di qualità per tutti e a un futuro certo per i docenti di ruolo e non di ruolo.

Antimo Di Geronimo


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