Gazzettino-Venezia-Vuoi il tempo pieno? Arrangiati
Vuoi il tempo pieno? Arrangiati L'unica possibilità è quella di una convenzione a spese del Comune con le associazioni Da una parte, ci sono i genitori che richiedono, in maniera sempre pi...
Vuoi il tempo pieno? Arrangiati
L'unica possibilità è quella di una convenzione a spese del Comune con le associazioni
Da una parte, ci sono i genitori che richiedono, in maniera sempre più massiccia, di veder iscritti i propri figli in una classe a tempo pieno. Dall'altra, l'amministrazione scolastica decisa, come non mai quest'anno, a "congelare" i tempi pieni: le classi prime, al via nel prossimo anno scolastico, non dovranno superare, in numero, le quinte a tempo pieno che usciranno dalle scuole, a giugno. Guai a chiederne una in più. E, nel mezzo, ci sono i dirigenti scolastici costretti a prospettare ai genitori la creazione di graduatorie per l'accesso al tempo pieno e ad inventarsi una "scuola fai-da-te" che dia, in un modo o nell'altro, risposte all'utenza.Accade a Marghera, nel circolo didattico "Filippo Grimani" cui fanno capo le elementari "Grimani" e "Visintini": qui le domande di iscrizioni nelle prime del prossimo anno, sono circa 140. C'è da farne sei di classi. Peccato che oltre 110 di questi futuri alunni puntino a frequentare il tempo pieno e che, dal circolo, "escano", a giugno, solo tre classi quinte. Che risposta dare ai genitori di quei circa 30 pargoli che non potranno frequentare il tempo pieno? Un quesito su cui si stanno arrovellando, da settimane, alla "Grimani". Qualcuno, come il presidente del consiglio di circolo, Rubens Gebbani, opta per la linea dura: "Devono convincersi: a Marghera, - afferma Gebbani - non si può disattendere a questa richiesta di cinque prime a tempo pieno e di una a modulo. Senza contare che, istituendo classi, già in partenza con 25 allievi, ce le ritroveremo in terza elementare cresciute a 30, visto l'arrivo costante di bambini extracomunitari". Meno ottimista il dirigente scolastico, Remo Ardu che teme di veder cassata una proposta simile: "Quest'anno sarà durissima: negli incontri con gli altri dirigenti, ci hanno detto senza mezzi termini che non si concederà nulla. A poter scegliere, - sostiene Ardu - l'ideale sarebbe giungere ad una modifica della politica scolastica e, quindi, ad un cambio di Ministro. Invece, ci attestiamo in seconda linea, costretti a "ridurre i danni" dovuti a questa situazione". Come? Ragionando su tutte le risorse della scuola e vedendo se si possa attingere ore di insegnamento in qualche altra classe per "superpotenziare" un modulo, garantendo così che i bambini possano frequentare qualche pomeriggio in più la scuola. "Ma anche questo - aggiunge - non rappresenta una sicurezza per i prossimi anni viste le prospettive dei tagli". E allora eccola la "scuola-fai-da-te". "Dobbiamo pensare - conclude - ad una convenzione, che possa essere valutata da una commissione interistituzionale interna alla Municipalità, con gli altri servizi territoriali, come i Centri Età Evolutiva, o con le associazioni del territorio che possano garantire una proposta educativa pomeridiana per i bambini del modulo."
Giacinta Gimma