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Gazzetta del Mezzogiorno.Taranto-Scuole superiori, riforma a rischio

nuovo anno Cosa accade nel mondo dell'istruzione. In primo piano, iscrizioni e mobilità Scuole superiori, riforma a rischio I sindacati: se la Regione non darà risorse, nessun istituto l'att...

04/01/2006
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La Gazzetta del Mezzogiorno

nuovo anno Cosa accade nel mondo dell'istruzione. In primo piano, iscrizioni e mobilità

Scuole superiori, riforma a rischio

I sindacati: se la Regione non darà risorse, nessun istituto l'attuerà

Iscrizioni al prossimo anno scolastico, mobilità del personale: sono le prime scadenze che il mondo della scuola attende al varco del nuovo anno solare. Si tratta di impostare già da ora l'anno scolastico che avrà inizio dal 1° settembre e che dovrebbe, almeno sul piano normativo, vedere compiuto il pacchetto di riforme varato dal Governo Berlusconi. Ma se per il primo ciclo, il processo di riforma è già a buon punto (dal prossimo anno esteso fino alla terza media), tutta da percorrere appare ancora la strada per riformare l'istruzione superiore. Molti i compiti che attendono in questo senso la Regione che dovrebbe avocare a sé la competenza sull'intero sistema dell'istruzione. In bilico tra un passato non ancora compiuto ed un futuro da riempire di contenuti, il 2006 saluta così il 2006 in un clima di grandi incertezze. Uno dei temi maggiormente dibattuti con l'introduzione della riforma nel primo ciclo dell'istruzione è stato l'anticipo scolastico nella scuola dell'infanzia e nell'ex scuola elementare. La recente circolare sulle nuove iscrizioni ribadisce che condizione indispensabile dovrà essere la concertazione tra enti locali e scuole che devono dichiarare la reale sussistenza delle condizioni per poter accogliere i bambini in anticipo (da quest'anno coloro che compiranno i tre anni entro il 28 febbraio ed i sei anni entro il 30 aprile). "In passato non sono stati sottoscritti accordi e, quando sottoscritti, gli impegni non sono stati mantenuti. Tutti i bambini al di sotto dei tre anni ed al di sotto di sei sono stati, comunque, accolti. La stessa cosa per gli altri aspetti della riforma, ad esempio l'introduzione del tutor. Il sindacato ha più volte messo in guardia: la figura del tutor non è prevista dal contratto, ma è stata ugualmente adottata", dice il segretario provinciale dello Snals, Sandro Calabrese. "Gli anticipi dovevano diventare un fatto ordinamentale dal prossimo anno, invece c'è stato un dietro fronti dell'Anci che ha ottenuto la proroga della sperimentazione per altri due anni - dice Paolo Peluso della segreteria regionale della Flc Cgil -. Inoltre, la circolare sulle iscrizioni ha confermato anche per il prossimo anno la possibilità per chi sta frequentando la primina in una scuola privata di sostenere gli esami per l'ingresso in seconda determinando così nelle seconde classi fasce d'età molto ampie". In itinere, negli ultimi giorni del 2005, sono state apportate modifiche, con prevedibili ripercussioni sugli organici, alla riforma del primo ciclo: nella vecchia scuola media, ad esempio, l'insegnamento della lingua inglese passa da 2 a 3 ore settimanali e quello della tecnologia da 1 a 2 ore settimanali. "Ma il vero scoglio della riforma è il superiore", prosegue Calabrese (Snals). "Non ci sono soldi. Se la Regione non mette mano al portafogli, non ci saranno scuole disponibili ad anticipare alcuna riforma". "Nella sua circolare sul dimensionamento la Regione ha ribadito che non se ne parla", aggiunge Peluso. Alternanza scuola-lavoro, percorsi formativi integrati, apprendistato: tutto congelato, dunque, in Puglia perché, anche lì dove ci sono stati protocolli tra la Regione e la Direzione regionale dell'Istruzione, non sono stati previsti appositi percorsi e non si è mai attinto ai fondi europei appositamente destinati. "C'è da augurarsi che la Regione riveda presto la legge sull'apprendistato - dice Peluso -. Anche per quanto riguarda l'alternanza scuola-lavoro, ci sono poche esperienze e poco significative. Occorre calcolare i ragazzi frequentanti, non gli iscritti. Inoltre, la Regione dovrebbe capire quanti sono, dove sono e cosa fanno quei ragazzi che dopo la terza media non proseguono più con alcuna formazione". Maria Rosaria Gigante


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