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Gazzetta del Mezzogiorno-Rinnovo contratto dipendenti pubblici: "serpentoni" di protesta e scioperi

Rinnovo contratto dipendenti pubblici: "serpentoni" di protesta e scioperi Riparte la mobilitazione dei lavoratori pubblici a sostegno del rinnovo del contratto, scaduto da oltre un anno. I sinda...

10/01/2005
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Rinnovo contratto dipendenti pubblici: "serpentoni" di protesta e scioperi
Riparte la mobilitazione dei lavoratori pubblici a sostegno del rinnovo del contratto, scaduto da oltre un anno. I sindacati torneranno a mettere in campo una serie di iniziative a livello regionale e territoriale, fino ad arrivare al nuovo sciopero generale
ROMA - Riparte la mobilitazione dei lavoratori pubblici a sostegno del rinnovo del contratto, scaduto da oltre un anno. Da domani, infatti, i sindacati torneranno a mettere in campo una serie di iniziative a livello regionale e territoriale, fino ad arrivare al nuovo sciopero generale, che potrebbe essere proclamato ufficialmente nell'assemblea dei delegati già in programma a cavallo tra gennaio e febbraio. Nello stesso giorno dello sciopero si pensa anche ad una manifestazione nazionale a Roma, "la più grande - è la scommessa dei sindacati - nella storia dell'Italia repubblicana". Tutto questo sempre che dall'incontro del governo con le parti sociali di giovedì 13 non vengano indicazioni positive per sbloccare la vertenza del pubblico impiego. Un segnale in questo senso potrebbe essere stato lanciato dal nuovo ministro della Funzione pubblica Mario Baccini, che riferendosi ai contratti ha detto di non vole "un'impostazione da ragionieri".
Con la prossima settimana, comunque, i dipendenti del pubblico impiego torneranno in piazza per chiedere il diritto al contratto e per protestare contro il "grave attacco" sferrato al lavoro pubblico. Il serpentone che lo scorso dieci dicembre si è svolto nella Capitale, tra piazza Venezia e palazzo Chigi, si ripeterà nei comuni capoluoghi e nelle province. Obiettivo: sollecitare sindaci e governatori ad una presa di posizione e ad un impegno per sbloccare la trattativa. La vertenza, infatti, rischia di inasprirsi ulteriormente con il nuovo anno. I sindacati hanno chiesto che in Finanziaria fossero previste più risorse per consentire aumenti retributivi dell'8%, comprensivi anche dello scarto tra inflazione programmata e quella reale che si è registrata nel biennio 2002-2003. Richiesta non accolta dal governo che la considera irrealistica. "E' chiaro che in assenza di novità la mobilitazione andrà avanti - ha detto il segretario confederale della Cgil, Gian Paolo Patta - e questo sia nel pubblico impiego che nella scuola. Proprio con quest'ultimo settore ci vedremo per decidere le iniziative da assumere". Mentre il segretario della Uil, Antonio Foccillo, ha già annunciato che nei prossimi giorni ci sarà una riunione unitaria tra le confederazioni e le categorie per fare il punto della situazione. Ma ieri il segretario della Cisl-Fps Rino Tarelli aveva apprezzato le dichiarazioni di Baccini e aveva detto che se queste aperture saranno verificate "non mancherà un riscontro aperto e concludente da parte nostra".

9/1/2005


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