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Fondi PON europei: tre miliardi in aiuto di laboratori, formazione e dispersione scolastica

Il ministero dell’Istruzione ha individuato i capitoli di spesa su cui far convergere i tre miliardi di fondi europei per i Pon Istruzione 2014-2020 in arrivo da Bruxelles che, per la prima volta, interesseranno tutte le Regioni, non solo quelle meridionali dell’obiettivo Convergenza.

03/12/2014
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OrizzonteScuola

Giulia Boffa

Il ministero dell’Istruzione ha individuato i capitoli di spesa su cui far convergere i tre miliardi di fondi europei per i Pon Istruzione 2014-2020 in arrivo da Bruxelles che, per la prima volta, interesseranno tutte le Regioni, non solo quelle meridionali dell’obiettivo Convergenza.

Le indicazioni provengono dalla stessa Europa, che chiede: potenziamento dei laboratori non solo quelli scientifici, ma anche informatici, tecnici, linguistici, artistici; più spazio all’alternanza scuola-lavoro, "favorendo stage all’estero o all’interno di realtà produttive particolarmente innovative"; lotta alla dispersione scolastica, che al Sud  è diminuita dal 2013 ad oggi passando dal 28,7% al 21,5% - la media nazionale è del 19,2%, ancora però distante dall’obiettivo del 10% da raggiungere entro il 2020; “qualificazione” dell’istruzione tecnica e professionale, compresa la formazione regionale, e più orientamento rivolto alla futura occupazione. Ci sarà spazio anche per innovare la didattica, gli spazi e le tecnologie-

"A gennaio verranno emanati i primi bandi su digitale, laboratori e infrastrutture per le regioni del Centro-Nord", ha dichiarato il capo dipartimento per la Programmazione, le risorse umane e finanziarie del Miur, Sabrina Bono. "Nei sei mesi successivi si partirà anche al Sud.Per il nuovo settennato potremmo contare sul 40% in più di risorse (da 2 miliardi si passa a 3) come riconoscimento dei risultati positivi raggiunti con la precedente programmazione: il tasso di scolarizzazione superiore è aumentato dal 67,4% al 74,6% e il tasso di partecipazione agli istituti superiori nelle regioni Convergenza è passato dal 91,8% al 94,2% in controtendenza con le regioni del Nord che registrano un tasso inferiore.Poco più di due miliardi (2 miliardi e 160 milioni, per l’esattezza) arriveranno dal Fondo sociale europeo (Fse) e 860 milioni dal Fondo europeo sviluppo regionale (Fesr) e saranno ripartiti così: 2,1 miliardi per le Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), 200 milioni per le regioni in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna) e 700 milioni per tutte le altre più sviluppate. del Centro Nord. In totale saranno interessati circa 9mila istituti, tre milioni di studenti e 250mila tra docenti e personale scolastico".

Gli obiettivi da raggiungere sono: un miglioramento delle competenze, più docenti formati, un raccordo significativo tra scuola-lavoro e istituti tecnici-professionali: ci si aspetta che l’88% degli studenti dovrà aver realizzato esperienze di formazione on the job.

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