Eco di Bergamo-scuola: riforma in aula, Ulivo in piazza
Scuola: riforma in aula, Ulivo in piazza ROMA Il paragone usato per definire il modo con il quale l'Ulivo intende contrastare la riforma della scuola targata Letizia Moratti rieccheggia il clima di "...
Scuola: riforma in aula, Ulivo in piazza
ROMA Il paragone usato per definire il modo con il quale l'Ulivo intende contrastare la riforma della scuola targata Letizia Moratti rieccheggia il clima di "guerra imminente": sarà una "tempesta" informativa attraverso il territorio. E tutto ciò alla vigilia di quella che, oggi, sarà una giornata importantissima per la scuola italiana, con l'arrivo in Parlamento della legge di riforma, le previste assemblee pubbliche dell'opposizione e le proteste dei sindacati.
Quella che l'Ulivo intende mettere in piedi per bloccare la riforma, definita "inutile", oltre che un "bluff", sarà una rete di eventi in 200 città per fare conoscere ciò che del progetto del ministro non va. E che su quest'opera di informazione (presentata ieri, dai responsabili del settore scuola di Ds, Margherita, Udeur, Verdi e Comunisti italiani) l'Ulivo intende scommettere forte, è confermato dal fatto che ci saranno i segretari nazionali dei partiti della coalizione alla prima delle manifestazioni, organizzata per oggi a Roma nelle stesse ore in cui alla Camera arriverà la legge di riforma. Seguiranno, nei prossimi sette giorni, manifestazioni a Napoli, Taranto e Torino.
L'Ulivo boccia la riforma in toto. Perché, dice, ridisegna una scuola in cui l'autonomia resta solo una vuota definizione; ha l'obiettivo di creare una spaccatura nella formazione (per quanto riguarda, ad esempio, le scelte che i ragazzi devono affrontare); accentua la distanza tra governo e opposizione e, ultimo affondo, ha in sé il disegno preciso di "impoverire il tessuto democratico nel Paese". Le critiche più feroci riguardano la "blindatura" che è stata riservata alla legge, a fronte delle parole con le quali Letizia Moratti ha auspicato una gestione bipartisan delle problematiche della scuola. Critiche anche per i tagli alla scuola che, interessando in modo pressoché omogeneo tutti i singoli comparti, fanno intendere - sostiene ancora l'Ulivo - che ad essi non presiedono scelte mirate, ma solo la necessità di rispondere a un'"ossessione del risparmio". E poi, sostengono soprattutto Udeur e Comunisti italiani, più si corre verso la separazione della scuola dal territorio, più si accentuano i fenomeni di abbassamento dei livelli culturali. Ieri anche Rifondazione ha preso posizione, annunciando la presentazione di due pregiudiziali di costituzionalità sulla legge di riforma: la prima è sull'obbligo scolastico, "trasformato in un fantomatico diritto-dovere", la seconda sull'"attuazione di un regionalismo de facto".