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Dispersione, nessuna strategia

L'Italia non ha ancora adottato un piano complessivo. Rapporto Eurydice-Cedefop: 17 ragazzi su 100 lasciano prima di avere un titolo di studio

06/01/2015
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ItaliaOggi

Emanuela Micucci

In tutta Europa solo 6 Paesi hanno, ad oggi, sviluppato una strategia globale contro l'abbandono scolastico precoce. Strategia complessiva che in Italia manca. Nonostante il fenomeno abbia impatto negativo sulle opportunità dei giovani nel mercato del lavoro, oltre a costi elevati per la società, l'economia e i singoli cittadini.

A fotografare l'abbandono precoce degli studi nell'Unione europea è il rapporto «Tackling Early Leaving from Education and Training in Europe» (www.cedefop.europa.eu/) realizzato dal network educativo europeo Eurydice e dal Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop).

«Il rapporto, che – spiega Simona Baggiani dell'Unità italiana di Eurydice - accompagna l'agenda Europa 2020 sulla riduzione dell'abbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione ed è un diretto follow-up della Raccomandazione del Consiglio del 2011 sulle politiche volte a ridurre l'abbandono scolastico precoce, ha come obiettivo quello di sottolineare gli sforzi degli Stati membri e della Commissione europea in questo ambito attraverso il monitoraggio degli sviluppi nella progettazione e attuazione di strategie, politiche e misure per la lotta all'abbandono precoce e il sostegno all'apprendimento degli studenti».

Solo un terzo dei Paesi europei, dunque, ha sviluppato una strategia per contrastare gli abbandoni, cioè Belgio (Comunità fiamminga), Bulgaria, Spagna, Malta, Paesi Bassi e Austria. Altri due Stati, Ungheria e Romania. Sono in procinto di adottarla. In Germania, Irlanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito e Norvegia, nonostante non ci sia una strategia globale come definita a livello europeo, ci sono altre strategie generali o piani di azione per garantire ai giovani e agli adulti l'opportunità di completare la propria istruzione e formazione e conseguire le qualifiche necessarie per accedere e partecipare con successo al mondo del lavoro.

L'Italia, nonostante sia tra i Paesi con la percentuale più alta di dispersione, 17%, non ha ancora adottata una strategia complessiva di lotta al fenomeno, a differenza degli Stati che la precedono nella classifica degli abbandoni precoci cioè la Spagna al 23,5%, Malta con il 20,8%, il Portogallo a quota 18,9% e la Romania con il 17,3%. Privi di strategia di contrasto degli abbandoni, tra gli altri, anche la Francia, la Finlandia, la Svezia, la Danimarca, la Grecia.

Tuttavia, tutti i Paesi hanno politiche e misure o sviluppate specificamente per affrontare l'abbandono precoce o parte di iniziative in corso più ampie, che contribuiscono a ridurre i tassi di abbandono precoce. Per la maggioranza degli Stati europei è l'orientamento scolastico e professionale una delle misure chiave per contrastare il fenomeno grazie ad azine di prevenzione, intervento e compensazione. Con la scuola protagonista principale di questi interventi, il più delle volte rivolti agli studenti delle secondarie; infatti, in circa un terzo dei Paesi non è offerto a livello primario.

Per contrastare gli abbandoni i Paesi europei hanno, inoltre, stabilito rapporti tra i competenti livelli politici e di governo, investito in partnership multi-agenzia che possano facilitare un coordinamento efficace tra tutti i soggetti interessati a livello locale. Tuttavia, un organo di coordinamento che istituzionalizza la cooperazione tra le amministrazioni e tra i diversi livelli di governo, le scuole e gli altri soggetti interessati è stato finora istituito solo in Belgio (Comunità fiamminga), in Spagna, a Malta e nei Paesi Bassi.


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