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Dati Ocse, gli studenti del Nord Est eccellenti in matematica. Ma il resto d'Italia arranca

Notevoli progressi dell'Italia in matematica, scienza e lettura anche se i risultati sono inferiori alla media OCSE, l’Italia è tuttavia uno dei Paesi che ha registrato i più notevoli progressi in matematica e scienze

04/12/2013
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ROMA -  Notevoli progressi dell'Italia in matematica, scienza e lettura anche se i risultati sono inferiori alla media OCSE, l’Italia è tuttavia uno dei Paesi che ha registrato i più notevoli progressi in matematica e scienze. È quanto emerge dai risultati dell'indagine Ocse-Pisa 2012 sulle competenze degli studenti quindicenni, presentati oggi al Miur.

L’Italia, secondo quanto emerge, ottiene risultati inferiori alla media dei Paesi dell’OCSE in matematica (si colloca tra la 30esima e 35esima posizione), in lettura (tra la 26esima e 34esima) e in scienze (tra la 28esima e 35esima) rispetto a 65 Paesi ed economie che hanno partecipato alla valutazione PISA 2012 degli studenti quindicenni.

MATEMATICA - Come detto, quindi, risultati medi inferiori alla media Ocse ma comunque progressi consistenti dell'Italia in matematica. In Italia gli studenti quindicenni ottengono in media un risultato di 485 punti in matematica - inferiore alla media OCSE e comparabile ai risultati di Federazione Russa, Lettonia, Lituania, Norvegia, Portogallo, Repubblica Slovacca, Spagna e Stati Uniti. In Italia, tra il 2003 e il 2012, i risultati medi sono migliorati di 20 punti, avvicinandosi notevolmente alla media OCSE. Il maggior progresso nei risultati ottenuti in matematica è stato osservato tra il 2006 e il 2009. L’Italia è uno dei Paesi che ha registrato i progressi più rapidi in matematica rispetto ai Paesi che hanno partecipato a tutte le indagini PISA dal 2003 ad oggi. In media i ragazzi superano le ragazze di 18 punti in matematica, un gap più ampio rispetto a quanto osservato in media negli altri Paesi dell’OCSE (11 punti). Il gap di genere è rimasto stabile dal 2003.

Tra il 2003 e il 2012 la percentuale di studenti che si colloca nella fascia inferiore del punteggio (low performers) è diminuita di 7 punti percentuali e quella degli studenti che si colloca nella fascia superiore del punteggio (top performers) è aumentata di 2,9 punti.

Il 25% degli studenti in Italia ottiene un punteggio inferiore al livello 2 della scala dell’indagine PISA in matematica; la media OCSE è del 23%. Nel migliore dei casi, questi studenti sono capaci di attingere informazioni pertinenti da un’unica fonte e di utilizzare elementari algoritmi, formule, procedure o convenzioni per risolvere problemi che comportano numeri interi relativi. All’opposto, solo il 4% degli studenti di Shanghai-Cina, il partecipante PISA che ottiene i migliori risultati, si colloca al di sotto del suddetto livello, così come il 12% degli studenti del Paese limitrofo che registra risultati alti, la Svizzera.

Il 10% degli studenti in Italia raggiunge la fascia alta del punteggio PISA (la media 0CSE è del 13%), cioè il livello 5 o 6 di competenze in matematica. Questi studenti possono sviluppare e lavorare con modelli destinati a trattare situazioni complesse e lavorare in modo strategico sfruttando competenze concettuali e logiche ampie e ben sviluppate. Comparativamente, il 55% degli studenti di Shanghai-Cina si colloca nella fascia superiore del punteggio (top performers) così come il 21% degli studenti svizzeri.

Tra il 2003 e il 2012 la percentuale di studenti in Italia che non sono riusciti a raggiungere il livello di competenze di base nell’indagine PISA è diminuita di 7,3 punti percentuali mentre la percentuale degli studenti che si collocano nella fascia alta dei risultati è aumentata di 2,9 punti percentuali. Gli studenti italiani ottengono risultati bassi nelle prove in cui devono formulare situazioni in modo matematico, ma sono migliori quando si tratta di interpretare, applicare e valutare risultati matematici. Ma non solo. Gli studenti tendono a fornire risultati migliori quando la valutazione verte sulla loro capacità di interpretare, applicare e valutare risultati matematici, e risultati meno buoni quanto la valutazione verte sulla loro capacità di formulare situazioni in modo matematico. In media ottengono 498 punti negli esercizi che misurano la capacità di interpretare, applicare e valutare risultati matematici(in linea con la media OCSE), ma solo 475 punti negli esercizi che misurano la capacità di formulare situazioni in modo matematico - un punteggio ben inferiore alla media OCSE.


SCIENZE - Gli studenti in Italia registrano un punteggio medio di 494 punti in scienze - inferiore alla media OCSE e paragonabile ai risultati raggiunti dagli studenti in Croazia, Danimarca, Francia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo, Stati Uniti e Ungheria. La performance media dell’Italia è migliorata di 18 punti in scienze tra il 2006 e il 2012 e la maggior parte dei progressi sono stati registrati tra il 2006 e il 2009. La percentuale di studenti che si collocano nella fascia inferiore della scala PISA in scienze (18,7%) è superiore alla media OCSE, ma è diminuita di 6,6 punti percentuali tra il 2006 e il 2012. Nel migliore dei casi, questi studenti sanno presentare spiegazioni scientifiche che sono evidenti e che discendono esplicitamente da dati di fatto enunciati. La percentuale di studenti con i migliori risultati in scienze (6,1%) è inferiore alla media OCSE, ma è aumentata di 1,5 punti percentuali tra il 2006 e il 2012. Gli studenti che raggiungono la fascia superiore della scala PISA sono in grado di identificare, spiegare e applicare la conoscenza scientifica e la conoscenza sulla scienza in un insieme di situazioni complesse della vita reale. Gli studenti e le studentesse quindicenni raggiungono livelli di competenze simili in scienze.

LETTURA - I risultati medi in lettura ottenuti dai quindicenni in Italia sono inferiori alla media e sono stabili tra il 2000 e il 2012. In Italia, gli studenti ottengono in media un punteggio di 490 punti in lettura - inferiore alla media OCSE e paragonabile a quello di Austria, Croazia, Danimarca, Israele, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, Stati Uniti e Ungheria. Tra il 2000 e il 2012 non si sono osservati cambiamenti nei risultati di lettura in Italia; tuttavia, dopo una diminuzione delle performance nel 2000 e nel 2003, i risultati sono migliorati e hanno raggiunto i livelli osservati nel 2000. Gli studenti nelle regioni del Veneto, Trento e Lombardia hanno ottenuto 521 punti in lettura, superando ampiamente la media OCSE e il punteggio medio nazionale. In media, le studentesse in lettura superano di 39 punti gli studenti, un gap di genere simile alla media di 38 punti registrato nell’area dell’OCSE. Per l’insieme dei Paesi dell’OCSE il gap di genere in lettura è aumentato di 6 punti percentuali tra il 2000 e il 2012, mentre in Italia è rimasto stabile nello stesso periodo. Il 19,5% degli studenti in Italia (una percentuale simile a quella riscontrata nell’insieme dei Paesi dell’OCSE) ottiene risultati inferiori al livello di base di riferimento nelle competenze di lettura. Nel migliore dei casi, questi studenti sono capaci di riconoscere l’idea principale o il proposito dell’autore in un testo che verte su un tema conosciuto dallo studente e di fare un semplice nesso tra l’informazione contenuta nel testo e le conoscenze utili nella vita quotidiana. Al contempo, in lettura il 6,7% degli studenti si colloca nella fascia superiore della scala PISA, rispetto all’8,4% nell’insieme dei Paesi OCSE. I top-performers comprendono anche testi che, per forma o per contenuto, non sono loro familiari e sanno compiere un’analisi molto accurata dei testi.

In alcune regioni italiane, i quindicenni figurano tra i migliori studenti in matematica a livello mondiale. È quanto emerge dai risultati dell'Indagine Ocse-Pisa 2012 presentati oggi al Miur. In modo particolare, gli studenti di Trento, del Friuli Venezia Giulia e del Veneto ottengono un punteggio ben superiore alla media OCSE, rispettivamente di 524, 523 e 523 punti.

In Italia il 17% degli studenti quindicenni ha dichiarato di aver ripetuto almeno un anno scolastico, rispetto a una media OCSE del 12%. È quanto emerge dai risultati dell'indagine Ocse-Pisa 2012 sulle competenze degli studenti 15enni in matematica, scienze, letteratura, presentati oggi al Miur.

Tra il 2003 e il 2012, la percentuale di studenti che ha dichiarato di aver ripetuto almeno un anno scolastico è aumentata di 2 punti percentuali, mentre in media, nei Paesi dell’OCSE il numero di studenti che ha ripetuto una classe è diminuito, specie nei Paesi che finora hanno registrato livelli molto alti di ripetenti. Per esempio, nel 2003, la Francia registrava un’incidenza della bocciatura del 39%, questo tasso tuttavia è diminuito in modo significativo tra il 2003 e il 2012, anno in cui si è registrato un tasso del 28%. Tra gli studenti che ottengono gli stessi risultati in matematica, gli studenti socialmente svantaggiati hanno più probabilità di ripetere un anno rispetto agli studenti più favoriti. L’esigenza di fare ripetere una classe implica costi elevati: alla spesa di un anno aggiuntivo d’istruzione bisogna aggiungere il mancato introito per la società quando si differisce di almeno un anno l’ingresso dello studente bocciato sul mercato del lavoro. In Italia, il costo delle bocciature rappresenta il 6,7% della spesa annua nazionale per l’istruzione primaria e secondaria - ovvero USD 47 174 per studente che ripete l’anno.

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