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Corriere-Lettere-UNIVERSITÀ "I test non servono" Ho 19 anni e, come tanti

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17/01/2006
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Corriere della sera

UNIVERSITÀ "I test non servono" Ho 19 anni e, come tanti ...
UNIVERSITÀ "I test non servono"
Ho 19 anni e, come tanti della mia età, lo scorso settembre ho sostenuto i test di ammissione alla facoltà di Medicina. Oggi, mi trovo iscritto, a malincuore, a Biologia. Volevo perciò chiedere a voi e ai lettori un parere su questi test. È inutile dire che sono contrario; perché ritengo che studiare sia un diritto di tutti e non può un "semplice" test negare una conquista per cui molti uomini si sono battuti in anni non ancora lontani. Ritengo, inoltre, che un test non può e non deve chiudere le porte del futuro ad un giovane. Perché fornisce un giudizio riduttivo: non si può giudicare uno studente in base alle risposte di quelle due ore. Sapere di decidere il proprio futuro in così poco tempo porta con sé paura, tensione, distrazione. Bisogna non dimenticare il fattore fortuna, indispensabile in queste occasioni, e la bravura di tanti nel captare i "suggerimenti" di chi fa di quegli argomenti il proprio lavoro. Succede così che i giovani considerati geni ai tempi del liceo (tempi non lontani, visto che si era liceali appena due mesi prima) si trasformano improvvisamente in semplici Lucignolo. Come se il lavoro di 5 anni venisse, di colpo, messo da parte. Forse i test sono utili a chi fa dell'istruzione una macchina economica, dato che intorno a questo fenomeno si è creato un vero business. Basti pensare al costo dell'iscrizione al test o al prezzo dei libri per farsene un'idea. Senza escludere, purtroppo, le raccomandazioni, una vergognosa realtà del mondo universitario. Credo sarebbe più giusto eliminare questi test permettendo a tutti di accedere alle facoltà desiderate e di giudicare l'idoneità dei futuri medici, dei futuri farmacisti, eccetera, dopo il primo anno, sulla base degli esami sostenuti nel corso di un anno accademico.
Federico Di Leo


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