Corriere: Aprea: è tempo di chiudere il '68 e ricominciare con rigore e merito

Onorevole Valentina Aprea, lei è stata sottosegretario con il ministro Moratti. Iniziamo con la stessa domanda fatta al viceministro: c'era bisogno di un confronto elettorale sulla scuola?
«Un faccia-a-faccia in realtà c'è stato, ma credo sia importante una riflessione su questi dati: il rapporto costi-benefici, una valutazione complessiva degli investimenti nel settore dell'istruzione...».
Ecco, appunto, gli investimenti. Sembra quasi che il Paese si sia dimenticato della sua scuola.
«Guardi che in Italia la spesa per l'istruzione, soprattutto per alunno, è molto alta se comparata ai costi degli altri Paesi europei o dell'Ocse. Sono i risultati che sono scarsi».
È un dato di fatto, però, che negli ultimi anni le risorse pubbliche stanziate per l'istruzione sono andate in calando...
«Ma quello che nuoce alla scuola è la sua percezione sociale: ormai viene vista come un'istituzione al servizio di docenti, burocrazia e sindacati, piuttosto che di studenti e famiglie. Quanto alle Regioni, se non investono è perché per farlo dovrebbero poter tenere conto delle vocazioni territoriali, favorendo percorsi di istruzione tecnica e professionale, raccordando il mondo della scuola e della ricerca con quello produttivo... Così gli investimenti aumenterebbero».
C'è anche, impressionante, il problema degli abbandoni.
«Non è con l'obbligo dell'istruzione, però, che si risolve il problema; una delle soluzioni previste dal governo uscente che non ci hanno convinto...».
E la proposta di un'intesa bipartisan per «salvare» la scuola?
«Mi auguro che almeno con il Pd, che dichiara di avere abbandonato le ideologie, si possa aprire un dialogo. So per certo, comunque, quel che faremo noi: porremo fine al lungo '68 italiano, che ha bandito dalla scuola rigore e merito, proponendo uniformità e omologazione ».
Pdl Valentina Aprea
Ga.Ja.