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Corriere Adriatico-Istituti professionali Scoppia la rivolta

Contro la regionalizzazione della Moratti Istituti professionali Scoppia la rivolta Gli istituti professionali decidono di incrociare le braccia contro la riforma Moratti. Per il prossimo 21...

13/01/2005
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Corriere Adriatico

Contro la regionalizzazione della Moratti
Istituti professionali Scoppia la rivolta

Gli istituti professionali decidono di incrociare le braccia contro la riforma Moratti. Per il prossimo 21 gennaio, infatti, è in programma una manifestazione di protesta su scala nazionale a cui aderiranno anche gli studenti, gli insegnanti e i presidi degli istituti professionali della città che, secondo la Moratti, andrebbero "regionalizzati".

"Si tratta di una proposta assolutamente criticabile - commenta il preside dell'istituto alberghiero "Santa Marta" -: la regionalizzazione degli istituti professionali comporta, come conseguenza, che la scuola non sia più alle dipendenze dello stato ma delle varie regione con tutti i lati negativi che tale trasferimento può comportare. Condivido appieno i motivi della protesta e mi schiero a fianco degli studenti e degli insegnanti che parteciperanno allo sciopero. I lati negativi di tale riforma, per gli istituti professionali, sono assolutamente evidenti".

In primis la decurtazione di numerose cattedre: "Molti insegnanti, soprattutto quelli che insegnano materie tecniche, rischiano di perdere il posto - aggiunge il preside Paci -: la riforma prevede, infatti, una netta riduzione delle ore di apprendimento pratico che sono proprio l'elemento caratterizzante gli istituti professionali".

Un periodo non facile, quindi, per il mondo della scuola che mai come adesso si trova a dover fronteggiare un terreno scivoloso nel quale, dietro ai cambiamenti, spesso si può celare un pericolo per la struttura didattica e per l'apprendimento dei ragazzi.

Studenti, insegnanti e presidi degli istituti professionali, pertanto, non intendono affatto sottostare ai principi di una riforma che potrebbe depotenziarne la struttura: si teme, in particolare, la creazione di un diploma di serie A (quello ottenuto nelle regioni dotate di maggiori risorse) e di un diploma di serie B (ottenuto nelle regioni più "povere" di finanziamenti). Una simile realtà spaventa non poco gli studenti pesaresi che, per tradizione, sono abituati a proiettare al di là dei confini regionali i propri progetti lavorativi.

A.M.


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