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AprileOnLine: La scuola contro la Finanziaria

Fittissimo il calendario di iniziative indette da Cgil, Cisl e Uil

25/11/2006
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Aprileonline

Ida Rotano

Manovra.
Fittissimo il calendario di iniziative indette da Cgil, Cisl e Uil: sciopero, sit-in, lezioni bloccate e, il 17 dicembre, una manifestazione nazionale. Nella protesta, i sindacati confederali saranno preceduti da Gilda degli insegnanti e Snals-Consfal che hanno già proclamato lo sciopero dell'intera categoria per il 7 dicembre

La scuola si mobilita contro la Finanziaria. Dopo quello della Ricerca e dell'Università è ora la volta di insegnanti, dirigenti scolastici e personale non docente a scendere in piazza. Lo hanno deciso Flc Cgil, Cisl e Uil scuola. "Prima di tutto la scuola pubblica" è lo slogan coniato per l'occasione. Il calendario delle iniziative, che culmineranno con la manifestazione nazionale del 17 dicembre, a Roma è fittissimo. Ma, nella protesta contro la manovra del governo Prodi, i sindacati confederali saranno preceduti da Gilda degli insegnanti e Snals-Consfal che hanno già proclamato lo sciopero dell'intera categoria per il 7 dicembre. La Gilda è alla "ricerca di un senatore a vita per la scuola". Chiaro il riferimento alla protesta della senatrice a vita Rita Levi Montalcini che, a sostegno del mondo della Ricerca, aveva minacciato di non votare la Finanziaria.

Più "attendista" la posizione assunta da Cgil, Cisl e Uil, che - in attesa di qualche cambiamento - hanno deciso di "accompagnare" passo dopo passo, con un'agenda fittissima di iniziative, l'iter al Senato della manovra finanziaria.
Mercoledì 6 dicembre saranno indette assemblee in tutte le scuole italiane. Lunedì 7 dicembre, sarà la volta di una serie di sit-in davanti agli Uffici scolastici provinciali (gli ex provveditorati) e alle Direzioni scolastiche regionali. Una settimana dopo, lunedì 11 dicembre si asterranno per un'ora dalle lezioni gli insegnanti della scuola materna, elementare e media. La giornata di mobilitazione culminerà con un sit-in davanti alla sede del ministero della Pubblica istruzione degli insegnanti precari. Il giorno successivo, a manifestare sempre in viale Trastevere, sarà il personale Ata: amministrativo, tecnico e ausiliario. Il 13 dicembre, mentre i presidi incaricati manifesteranno di fronte al Palazzo della Minerva, sciopereranno (per un'ora) i professori della scuola superiore. E domenica 17 dicembre il lungo "percorso di mobilitazione" chiuderà in bellezza con la manifestazione nazionale di tutto il personale della scuola.

Perché gli scioperi? "I tanti impegni assunti dal governo per correggere una manovra considerata deleteria per l'intero mondo della scuola non hanno trovato concreta applicazione nel maxiemendamento votato qualche giorno fa con la fiducia alla Camera" - dicono i sindacati. A non andare giù ai rappresentanti di categoria è l'intero impianto della manovra economica per il 2007. Uno dei punti cruciali è il taglio di circa 26 mila posti che si determinerebbe per effetto dell'aumento (pari a 0,4) del rapporto alunni classi. Ma anche la cosiddetta clausola di salvaguardia che vincola le 170 mila assunzioni promesse dal governo alla realizzazione dei risparmi di spesa da ottenere con i tagli. Sono scontenti gli Ata per i quali, in luogo delle 20 mila assunzioni previste dal governo, ne erano state chieste 40 mila. E tremano i supplenti solo al pensiero che le graduatorie provinciali permanenti (dalle quali viene reclutato il 50 per cento degli immessi in ruolo), dal 2010/2011, possano essere cancellate. Al sindacato non bastano le rassicurazioni del viceministro, Mariangela Bastico che si è impegnata, quando saranno modificate le procedure per il reclutamento degli insegnanti, a garantire i diritti maturati da quanti sono già inseriti nelle graduatorie permanenti.

Per quanto riguarda il maxiemendamento alla Finanziaria votato dalla Camera, il segretario generale della Flc Cgil, Enrico Panini, esprime "insoddisfazione su troppi punti". "Il maxiemendamento - dichiara Panini - non dà risposte alle richieste dei sindacati neanche quando queste hanno avuto la condivisione dei ministri di riferimento e di tutte le parti dell'Unione, un fatto che consideriamo inaccettabile". Duro il leader della Uil scuola. "Per la prima volta nelle ultime due legislature - mette in evidenza Massimo Di Menna - non si prevede che i risparmi di sistema restino all'istruzione. Qui non si tratta di razionalizzare: hanno definito soltanto i tagli alla spesa in un settore che invece richiede di essere sostenuto". I tre sindacati rivendicano "la centralità della scuola pubblica, un rapido avvio dei rinnovi contrattuali, lo sblocco dello 0.7% da utilizzare contrattualmente per incrementi retributivi destinati a tutti i lavoratori". Ma anche "la piena esigibilità degli oltre 200 milioni di euro specificatamente destinati al rinnovo contrattuale del comparto scuola, che si aggiungono alle risorse stanziate dalla finanziaria e rese esigibili per il biennio 2006-2007".
Cgil, Cisl e Uil chiedono pure "un piano pluriennale di investimenti per la valorizzazione economica delle professionalità, la restituzione delle somme tolte ai bilanci delle scuole e l'incremento con risorse aggiuntive". E, infine, "interventi fiscali a sostegno del lavoro e delle spese professionali sostenute dai lavoratori della scuola".


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