Unità-Bologna-Aldini-Valeriani, scontro su un simbolo

Aldini-Valeriani, scontro su un simbolo

Dopo i tagli della Finanziaria la giunta cancella tre corsi. Insorgono sindacati, Rdb, Altra sinistra

di Andrea Bonzi / Bologna

È SCONTRO SUL FUTURO delle Aldini-Valeriani-Sirani. La decisione del Comune di Bologna di sospendere tre corsi (meccanico, elettrico e quello per operatori pubblicitari, in tutto quattro classi) in vista del prossimo anno scolastico trova l'opposizione di inse-
gnanti, genitori e alunni dell'istituto professionale. E spacca anche politicamente la maggioranza di palazzo D'Accursio. Negli ultimi giorni gli incontri si sono susseguiti, ma la querelle ha raggiunto ieri il culmine, in una commissione consiliare a cui hanno partecipato tutte le parti in causa. Al momento, l'unica cosa sicura è che il taglio dei corsi è "irrevocabile". Parola dell'assessore alla Scuola, Milli Virgilio, secondo cui la legge Finanziaria costringe il Comune a fare delle scelte, "anche dolorose", per rientrare nei tetti di spesa imposti dal governo: sopprimere i corsi permetterà "un risparmio di 380 mila euro per quest'anno, circa 1.300 spalmati in cinque anni". Di soldi per le Aldini, del resto, ne mancano ancora: nel 2006 dovranno essere trovati 190 mila euro (su 303 mila) per far funzionare il sistema dell'istituto comunale. Ma i numeri non fanno altro che aumentare le critiche dei sindacalisti, che oggi incontreranno i lavoratori, e degli insegnanti presenti. "Abbiamo raccolto 400 firme contro la sospensione di questi corsi - dice Otello Ciavatti, parlando a nome del collegio dei docenti -. Tutta la scuola si è schierata con noi: decidere e poi aprirsi al dialogo non ha senso politico né progettuale, bisognava discuterne prima. Così si va verso lo smantellamento della struttura". Letizia Arcuri (Rdb) sostiene che sia "vergognoso chiudere un'esperienza di questo genere per una cifra irrisoria" e lancia l'allarme sugli esuberi (si parla di una trentina di persone, molti precari) che si creeranno tra gli insegnanti e il personale ausiliare. C'è anche Franco Berardi, detto "Bifo", che insegna alle serali delle Sirani: "Così si indebolisce la scuola pubblica: ridistribuire l'offerta formativa sulle Rubbiani e le Fioravanti non è una soluzione, poiché si tratta di istituti a rischio dai quali li allievi chiedono il trasferimento verso le Aldini". Ma il punto è politico. Rifondazione comunista, Verdi e Cantiere, infatti, hanno approntato un documento da portare in Consiglio comunale in cui si chiede all'amministrazione di "revocare" l'annunciata sospensione dei corsi e di "definire" un piano dell'offerta formativa cittadina attraverso il coinvolgimento di Provincia e Regione, delle associazioni di categoria, dei sindacati e dell'Università. Il testo è stato firmato anche da Carlo Monaco, capogruppo della Tua Bologna. Roberto Panzacchi (Verdi), presidente della commissione Cultura, pone l'accento sull'utilità sociale delle Aldini, che accolgono i ragazzi usciti dalle medie con corsi professionali triennali o quinquennali: "L'istituto è anche un presidio del territorio. Il risparmio economico di oggi si tradurrà in un peggioramento delle condizioni di vita di tutti".
Valerio Monteventi (Prc) parla apertamente di una "presa in giro" ai danni di genitori e alunni. Dalla parte della giunta, invece, Claudio Merighi, capogruppo Ds: "È demagogico dire che non si può tagliare, ne discuteremo in consiglio, ma oggi non è possibile bloccare tutto". Sotto la Quercia c'è anche una posizione più conciliante: Gianguido Naldi chiede di "sospendere la decisione e trovare uno spazio di discussione", la collega Milena Naldi ritiene ci siano "margini" per risolvere al problema.