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Scuola, anche a Napoli caos trasferimenti: l'ultima beffa

01/09/2016
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la Repubblica

da Repubblica.it Napoli

Sono almeno 350 i docenti che, dovendo prendere servizio questa mattina a scuola, non sanno dove andare. In quale istituto? Di quale ambito? Di quale città? In quale regione? Impossibile saperlo, fino alla serata di ieri.

E se comunicazione hanno ricevuto, è giunta - nei casi più fortunati - dopo il tramonto di ieri. Mentre i tentativi di conciliazione per gli insegnanti delle scuole medie, che dovevano tenersi ieri mattina, sono prima slittati al pomeriggio, poi praticamente annullati. Solo 12 prof, in tutta la Campania, solo 2 a Napoli, sono stati convocati per la conciliazione, telefonicamente o via mail, mentre tutti gli altri, 543 in tutta la regione, aspettavano notizie. E si sono visti sbattere le porte in faccia. A Napoli in centinaia hanno atteso dinanzi all'Ipia Sannino di Ponticelli. Invano. Attendevano fiduciosi, mentre il Miur ed i suoi uffici napoletani li consideravano men che trasparenti, inesistenti. L'ultima beffa.

Quanto basta perché la Flc Cgil passi alla carta bollata. "Abbiamo preparato un esposto per interruzione di pubblico servizio. Lo portiamo alla Procura della Repubblica entro questa sera (ieri per chi legge, ndr)" afferma Fiorella Esposito segretaria cittadina della Flc Cgil. "Gli uffici territoriali del Miur hanno chiuso i battenti, mentre centinaia di docenti chiedono di sapere dove devono andare, o chiedono ragione dei propri diritti. Con una comunicazione ufficiale gli uffici hanno "chiuso all'utenza fino al 10 settembre", alla faccia dell'avvio dell'anno scolastico, che inizia oggi, e del disorientamento degli insegnanti che non sanno dove andare e cosa fare".

L'amministrazione si arrende al caos provocato dal meccanismo farraginoso messo in piedi per la Buona Scuola. Alza le braccia e chiude gli sportelli, piuttosto che fornire risposte. "Mai tanto caos come questa volta" insiste Fiorella Esposito. L'esposto alla Procura della Repubblica non tranquillizza i docenti, e neppure i dirigenti scolastici che inizieranno l'anno a ranghi ridotti, o con una girandola di insegnanti sui posti che già sono scoperti o che resteranno tali anche alla luce delle assegnazioni provvisorie che si faranno nei prossimi giorni. Il che accadrà in Campania, come in tutte le regioni dove sono numerosi gli insegnanti provenienti dal Sud. Che hanno chiesto, "non essendo stati accontentati con i trasferimenti e le conciliazioni, una sede provvisoria più vicina a casa, nei tanti posti rimasti liberi. Ma nel frattempo - spiega Luigi Panacea, della Uil scuola di Napoli - dovranno prendere servizio lì dove sono stati assegnati. Sono già partiti, al più tardi ieri. Avevamo chiesto di rinviare di qualche giorno la presa di servizio per queste persone, nell'attesa delle assegnazioni provvisorie. Ma il Miur non ha voluto saperne. E come se non bastasse tutto quello che hanno combinato in queste settimane, ieri hanno lasciato a bagnomaria centinaia di professori, senza neppure preoccuparsi di avvertirli".

È andata così: ci si attendeva le convocazioni per le conciliazioni entro la serata di martedì. Ieri mattina si è saputo che ci sarebbero state alle 15. Poi più nulla di ufficiale fino alla scoperta che le operazioni erano saltate per tutti tranne che per 12 persone, chiamate a firmare la conciliazione negli uffici dell'amministrazione, e non al Sannino. "Neppure la polizia è stata avvisata. E quattro blindati delle forze dell'ordine hanno presidiato la scuola di Ponticelli per tutto il giorno, anche quando ormai si è saputo che le operazioni erano anullate" racconta Esposito. "Un comportamento inspiegabile ed inqualificabile". "Delle 1200 richieste di conciliazione validate in Campania - afferma Norberto Gallo, della Flc Cgil - 566 hanno ricevuto risposta. Di queste, 16 sono state soddisfatte in regione, la maggior parte, invece, ha dirottato gli insegnanti verso il Lazio (182), la Toscana (128) e l'Emilia Romagna (108)".


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