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Resto del Carlino-Rimini-Le scuole che non ricorrono agli insegnanti supplenti per coprire le assenze dei docenti di ruolo vanno denunciati».

E’ l’invito che hanno rivolto ieri i sindacati di Cgil, Cisl e Uil agli insegnanti precari riminesi, nel corso dell’incontro tenutosi ieri sul problema dei tagli dall’ufficio scolastico regionale ai fondi per le supplenze

28/03/2006
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Il Resto del Carlino

Le scuole che non ricorrono agli insegnanti supplenti per coprire le assenze dei docenti di ruolo vanno denunciati».
E’ l’invito che hanno rivolto ieri i sindacati di Cgil, Cisl e Uil agli insegnanti precari riminesi, nel corso dell’incontro tenutosi ieri sul problema dei tagli dall’ufficio scolastico regionale ai fondi per le supplenze.
Un appello in nome del diritto allo studio di bambini e ragazzi, oltre che del diritto al lavoro degli insegnanti precari. «Abbiamo chiesto a loro di segnalarci tutti i casi in cui le scuole non nominano i supplenti, pur avendo a che fare con le assenze degli insegnanti di ruolo. Saremo noi a segnalare le inadempienze nelle opportune sedi», spiega Lorenzo Vozella, responsabile Cgil per il settore scuola.
Per le scuole superiori le supplenze, ricorda Vozella, «sono previste almeno per le assenze oltre i 15 giorni, per le elementari la sostituzione è invece prevista fin dal primo giorno». E gli effetti della delibera del dirigente scolastico regionale Lucrezia Stellacci si sono già fatti sentire: «In una scuola media — racconta Vozella — un’insegnante supplente, convocata per coprire un’assenza di 17 giorni, si è sentita poi dire dalla direzione stessa della scuola stessa che ci avevano ripensato alla luce della nuova delibera regionale». Complessivamente a Rimini sono oltre 500 gli insegnanti ‘precari’, ovvero più del 30 per cento dei docenti. «E molti di loro, con le nuove indicazioni, rischiano di non poter più lavorare più». Il 5 aprile a Bologna ci sarà un’assemblea che riunirà buona parte degli insegnanti precari di tutta la regione. L’obiettivo «è quello di far annullare quanto prima il provvedimento».
m.s.


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