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Repubblica-Torino-Scuola, oltre 30 milioni di tagli

Meno soldi per sicurezza, sostegno ai disabili e formazione. I sindacati del Piemonte annunciano agitazioni Scuola, oltre 30 milioni di tagli E all'Università studenti gratis a mensa...

18/12/2002
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la Repubblica

Meno soldi per sicurezza, sostegno ai disabili e formazione. I sindacati del Piemonte annunciano agitazioni
Scuola, oltre 30 milioni di tagli
E all'Università studenti gratis a mensa per protesta


La scure di Tremonti si abbatte sulla scuola piemontese: 32 milioni di euro di tagli "retroattivi" che colpiranno tutti i settori del sistema formativo. Le misure decise dal ministro dell'economia riguardano il 13 per cento del bilancio scolastico complessivo della nostra regione. Si taglia sulle sicurezza degli edifici, sulla formazione degli insegnanti, sul sostegno agli handicappati, sugli acquisti di libri e materiale didattico, sui compensi alle cooperative cui molte scuole hanno affidato i servizi di pulizia. E le scuole materne, in particolare quelle comunali: solo il Comune di Torino ci rimetterà circa 4 milioni di euro. E i tagli riguardano non i fondi per il 2003, ma soldi che erano già stati iscritti a bilancio nel 2002, un fatto che rischia di creare gravi problemi, anche giudiziari, a scuole e enti pubblici. Intanto ieri per protesta circa 500 studenti universitari hanno mangiato senza pagare. Aumentano le tasse al Politecnico.
Trentadue milioni di euro sono tanti: e tanti sono i soldi che mancheranno ai bilanci 2002 della scuola piemontese per i tagli, "inopinati" dicono tutti insieme i sindacati, che il ministro Tremonti ha deciso con un recente decreto legge. Tagli, attenzione, che non riguardano il futuro, il 2003. Ma che colpiscono voci che scuole e enti pubblici avevano già iscritto nei loro bilanci dell'anno che sta per concludersi. Il più assurdo è quello che colpirà le cooperative di servizi sociali cui da qualche anno in molte scuole del Piemonte sono stati affidati compiti come le pulizie, la sorveglianza e altro. Per loro, in perenne attesa dei soldi dovuti, solo un mese fa era stata trovato finalmente un accordo. E i fondi. Ma il decreto ministeriale ha smentito tutto: quasi 700 mila euro in meno, in quel settore. Così le cooperative rischiano non solo di non aver più lavoro per il prossimo anno (e alcune centinaia di persone rischiano il posto), ma anche di non vedersi pagate le prestazioni già svolte nel 2002. "Sono soldi dovuti per contratti già firmati - spiega Alberto Badini della Cgil Scuola - e i dirigenti scolastici o gli enti pubblici rischiano di subire cause civili".
I tagli colpiscono ovunque: i progetti per il sostegno ai disabili, ma anche la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti e del personale non docente (in totale qui vengono tolti quasi 4 milioni e 200 mila euro). E se si possono capire, in un periodo di crisi economica, i risparmi sulle "missioni", sulle spese telefoniche e postali, sui gettoni di presenza, meno comprensibili sono quelli pesanti (7 milioni di euro), per le spese sulle "funzioni tecniche, amministrative e ausiliarie" che, spiegano i sindacati, rischiano tra l'altro di azzerare definitivamente il funzionamento degli organi collegiali. Non viene risparmiata la scuola privata e paritaria (16 milioni di euro in meno): peccato che in questo settore il più colpito sarà il comune di Torino che perderà circa 4 milioni di euro, già iscritti a bilancio, per le sue scuole materne). E i tagli riguardano l'acquisto di libri, sussidi didattici, attrezzature tecniche (ma non l'informatica). Addirittura (San Giuliano di Puglia non ha insegnato nulla) un milione e mezzo di euro viene tolto dai fondi per la sicurezza delle scuole. "Nei prossimi giorni decideremo se proclamare uno sciopero regionale - dice Franco Coviello dello Snals - questi tagli, cui si devono aggiungere quelli al personale docente e non, non fanno certo un favore alla scuola e peggioreranno il servizio". Durissimo Enzo Pappalettera della Cisl: "Sono preoccupato, ma anche arrabbiato perché molti di questi tagli sono dovuti ai ritardi della Direzione regionale nell'impiegare i fondi che aveva a disposizione, un sintomo grave di inefficienza". Chiude Badini della Cgil: "La politica del governo sulla scuola è incoerente e disperata. Si attaccano a tutto per trovare soldi. Ancora più grave è il continuo stop and go: ad esempio stavamo discutendo di formazione degli insegnanti. Ma intanto i fondi ci sono stati tolti".


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