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Repubblica-Palermo-Scuola difficile per gli stranieri record di abbandoni in Sicilia

Scuola difficile per gli stranieri record di abbandoni in Sicilia Alle elementari il maggior numero di evasori dell'obbligo e ragazzini bocciati Chi riesce ad arrivare alle superiori...

06/01/2006
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la Repubblica

Scuola difficile per gli stranieri record di abbandoni in Sicilia
Alle elementari il maggior numero di evasori dell'obbligo e ragazzini bocciati
Chi riesce ad arrivare alle superiori ottiene risultati migliori dei compagni italiani
Indice di dispersione sei volte superiore a quello dei locali
Primo censimento tra i settemila alunni iscritti nell'Isola
SALVO INTRAVAIA


Di giorno vanno a scuola, di notte nei ristoranti a vendere fiori, gadget, e tutto quello che può servire per mettere assieme qualche euro per loro e la famiglia. Sono gli alunni con cittadinanza non italiana che frequentano le classi siciliane: quasi 7 mila compresi quelli della scuola materna. L'ufficio scolastico regionale per la Sicilia, per la prima volta, ha effettuato un censimento e calcolato la dispersione scolastica degli alunni stranieri dell'isola relativa all'anno scolastico 2004-2005. Il rapporto, che prende in considerazione gli alunni dell'80 per cento delle scuole siciliane, è stato presentato ieri mattina. Piccoli, ragazzini e studenti stranieri fanno decisamente più fatica dei compagni siciliani a scuola. La cartina di tornasole del fenomeno è l'indice di dispersione scolastica globale che mette insieme evasori (coloro che pur essendo in obbligo non hanno mai messo piede a scuola), abbandoni (gli alunni che dopo qualche settimana di lezione gettano la spugna) e non promossi. Nella scuola primaria (l'ex elementare) l'indice di dispersione supera il 4 per cento, un valore sei volte superiore a quello - già doppio rispetto alla media nazionale - riguardante gli alunni siciliani. "Il dato è comparabile con quello nazionale ma buona parte dell'insuccesso scolastico dei figli di immigrati soprattutto magrebini, cingalesi, cinesi, albanesi e bengalesi è dovuto all'alta mobilità delle famiglie e alla difficoltà di apprendimento della lingua italiana". Infatti, il divario fra stranieri e siciliani si accorcia passando dall'elementare alla media. Qui a non farcela è un ragazzino straniero su dieci: un valore di dispersione doppio rispetto a quello fatto registrare dai ragazzini siciliani. E al superiore la dispersione degli stranieri è simile a quella degli alunni nostrani: il 20,7 per cento contro il 16,2 per cento degli alunni siciliani. Ma pur incontrando mille difficoltà gli studenti stranieri fanno registrare un tasso di promossi con debito (gli ex rimandati a settembre) inferiore di 5 punti rispetto ai compagni isolani: 25,8 contro 30,9 per cento. "Forse studiano di più", commenta Di Stefano. Comunque il fenomeno non è da sottovalutare. "Occorrono risorse economiche e umane - spiega Maurizio Gentile, psicologo dell'Ufficio scolastico regionale - soprattutto per quelle scuole dove la percentuale di alunni stranieri è alta. È necessario che, assieme alla scuola, anche gli enti locali facciano la loro parte". Gentile si riferisce a tutte quelle iniziative e risorse (mediatori culturali, centri di accoglienza e altro) che dovrebbero essere messe a disposizione da comuni e province. A Palermo, che assieme a Caltanissetta e Trapani, fa registrare i tassi di dispersione più alti dell'Isola alcune scuole si reggono sugli alunni stranieri. È il caso dell'Istituto comprensivo (di materna, elementare e media) Madre Teresa di Calcutta, a piazza Magione, dove gli alunni stranieri sono la metà del totale (219 su 440) e del comprensivo Verga, in pieno centro storico. Alla Verga, proprio perché gli alunni della media lavorano di notte, "c'è una certa elasticità nell'orario di ingresso", dice la preside Rosa Maria Rizzo. Ma il vero problema riguardante gli alunni stranieri è "capire quanti sono effettivamente quelli presenti in Sicilia", spiega Gentile. La scuola li accoglie anche se i genitori non sono in regola col permesso di soggiorno e la Flc Cgil parla di "questione cinesi". Secondo il segretario regionale Enza Albini, "gli alunni cinesi presenti a scuola, in rapporto alla popolazione presente in città, sono troppo pochi".


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