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Repubblica-Palermo-Il prof privato va in Rete

Nelle scuole è tempo di pagelle: in tre istituti superiori della città sono già arrivate per il ritorno dei trimestri Il prof privato va in Rete Lezioni di recupero, offerte su Int...

09/01/2004
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la Repubblica

Nelle scuole è tempo di pagelle: in tre istituti superiori della città sono già arrivate per il ritorno dei trimestri
Il prof privato va in Rete
Lezioni di recupero, offerte su Internet: dai 15 ai 25 euro l'ora
Biglietti con gli annunci disseminati nei negozi e nelle cabine telefoniche. Sono in aumento bocciature e "debiti formativi"
SALVO INTRAVAIA


Nella scuola è tempo di bilanci e si rimette in moto il business delle lezioni private. Il primo quadrimestre è ormai agli sgoccioli e fra pochi giorni le famiglie riceveranno la pagella con le valutazioni di metà anno. Per gli studenti meno bravi ci sono due possibilità per evitare la bocciatura a giugno. Buttarsi da soli a capofitto sui libri per recuperare i brutti voti riportati, oppure, se le famiglie possono permetterselo, andare a prendere lezioni da uno dei tanti professori (in attività o in pensione), semplici laureati e diplomati che in questi giorni si affannano in tutti i modi per fare sapere che "si impartiscono lezioni private", con tariffe che in città variano da 15 a 25 euro per ogni ora di lezione.
In parecchi si affidano a piccoli biglietti disseminati dappertutto: nelle tabaccherie, nei bar, nei negozi, nelle cabine telefoniche o, più semplicemente, attaccati ai muri nei pressi delle scuole. Basta fare un giro per le strade della città per leggere dappertutto frasi del tipo "Studentessa universitaria impartisce lezioni private di Italiano e Latino", "Ingegnere impartisce lezioni di Matematica e Fisica a studenti delle scuole superiori" o ancora "Professore esperto svolge ripetizioni di Greco". E se, fino a qualche anno fa i professori privati preferivano mantenere un certo anonimato, adesso c'è chi esce allo scoperto con annunci sui giornali o in Internet, anche se il metodo preferito è sempre quello del passaparola: "Vada dal mio collega". Mentre i genitori, per la ricerca del professore "più bravo e meno costoso" preferiscono rivolgersi ad amici e parenti.
Molte famiglie sono già dovute correre ai ripari perché la prima pagella se la sono vista recapitare prima delle vacanze di Natale. Infatti, da un paio d'anni, nelle scuole superiori palermitane i professori stanno rispolverando i vecchi trimestri, abbandonati da decenni. Quest'anno hanno optato per la scansione trimestrale dell'anno scolastico i collegi dei docenti dell'istituto tecnico commerciale Pareto, del tecnico per geometri Filippo Parlatore e dello scientifico Cannizzaro.
"Si è giunti a questa decisione dopo un lungo periodo di maturazione", dice Aldo Zanca, preside dello scientifico di via Arimondi. Secondo Zanca il trimestre è "un modo per dare un ritmo più serrato alle attività didattiche ed evitare che, attraverso valutazioni più diluite nel tempo, gli studenti si adagino, puntando sulle ultime interrogazioni e le ultime prove scritte". Con i trimestri si studia di più e le scuole cercano in questo modo di arginare l'insuccesso scolastico che, in provincia di Palermo, cresce al superiore. In base ai risultati degli scrutini dello scorso mese di giugno, infatti, gli alunni promossi con il "debito" (attribuito dai Consigli di classe ai ragazzi che riportano alla fine dell'anno insufficienze "non gravi" in una o più materie) sono aumentati rispetto all'anno precedente di tre punti percentuali, passando dal 30 al 33 per cento. Stesso andamento per le bocciature che hanno subito un'impennata verso l'alto.
Le scuole, per consentire il recupero delle lacune accumulate dagli studenti nell'anno in corso o in quello precedente, organizzano gli Interventi didattici educativi e integrativi (Idei), più conosciuti come corsi di recupero che, "malgrado i fondi a disposizione, stentano a decollare", ammette Zanca. La maggior parte delle volte si tratta di corsi che durano poche ore (da 8 a 12), rivolti anche a dieci o quindici studenti, e le famiglie preferiscono affidare i propri figli a insegnanti privati. Ma quanto incidono sul bilancio familiare le lezioni private? "Per tre ore settimanali di Latino e Greco, pago 500 euro al mese", dice la mamma di Francesca, che frequenta la quinta ginnasio al liceo classico Meli.


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