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Repubblica-Bologna-Rebaudengo: "Scelta obbligata il numero chiuso ai licei"

CASO Per correre ai ripari succursali in provincia e tre nuovi istituti in città Rebaudengo: "Scelta obbligata il numero chiuso ai licei" "E' stato un errore pensare che ...

01/12/2005
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la Repubblica

CASO
Per correre ai ripari succursali in provincia e tre nuovi istituti in città
Rebaudengo: "Scelta obbligata il numero chiuso ai licei"
"E' stato un errore pensare che le scuole più grandi avessero più prestigio"


"ORA basta, ci vuole un freno alla crescita delle scuole". L'assessore provinciale alla scuola, Paolo Rebaudengo, spiega come si è arrivati alla decisione del numero chiuso nel licei. E come vorrebbe evitarlo nei prossimi anni: succursali dei licei storici in Provincia, bienni comuni tra scuole diverse della montagna per convincere i ragazzi a non scappare a Bologna dopo la terza media. E tre nuovi licei in città: un piano edilizio che sarà discusso con il Comune a metà dicembre.
Assessore, come si giustifica la scelta di un tetto massimo di nuovi iscritti per ogni scuola?
"Una scelta obbligata dovuta alla mancanza di spazi. Le scuole hanno continuato ad avere l'idea, errata, che più diventavano grandi più cresceva il loro prestigio. Così hanno superato la soglia massima consentita e si è creata una situazione deprecabile dal punto di vista fisico e didattico. Sempre erroneamente hanno pensato che tanto bastava comunicare alla Provincia l'esigenza di nuove aule per avere una risposta alla carta".
Non è così?
"Abbiamo creato nuovi spazi, ma ora non è più possibile. Anche le succursali di scuole diverse nella stessa sede creano problemi. La prima cosa che ti chiedono i presidi sono dei muri per dividere, la collaborazione è difficile, un po' per problemi di sicurezza, ma anche perché c'è la tendenza a voler segnare un territorio. Quest'anno abbiamo detto basta, con questa logica non si va avanti all'infinito".
E quindi numero chiuso?
"Abbiamo cominciato con un modulo di iscrizione comune a tutte le scuole che consente di programmare le iscrizioni alle classi prime in rete. Non si tratta di una selezione, tutti gli studenti troveranno posto in una scuola con lo stesso indirizzo e valore di quella scelta".
Ma quelli che vogliono andare al Galvani perché è il Galvani?
"Questo diritto trova un limite che è quello dello spazio. Così come è impossibile che tutti gli iscritti al Minghetti possano studiare nella sede storica. Non ci stanno. Quest'anno le classi vanno a rotazione in succursale, ma potrebbe anche succedere che, più avanti, diventino due licei".
Basterà la collaborazione tra scuole?
"Lo verificheremo. Stiamo cercando anche alcune soluzioni per spostare qualche sezione delle scuole storiche in Provincia. Poi pensiamo a bienni integrati per le scuole di montagna e vedremo a breve il Comune per l'inserimento nel piano urbanistico di tre nuovi licei scientifici. Le nostre condizioni sono che siano vicini ad altre scuole e non nel centro storico".
(il.ve.)


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