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Repubblica/Bologna: "Pronti ad andare in Procura"

La rabbia dei genitori per supplenti e tempo pieno

04/12/2007
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la Repubblica

Al Baraccano nasce una rete permanente per monitorare le lacune nella scuola e lanciare nuove forme di mobilitazione
"Basta agli alunni divisi nelle classi e agli insegnanti di religione o di sostegno usati per le sostituzioni"
In platea Marcheselli e gli assessori all´istruzione di Provincia e Comune Rebaudengo e Virgilio

ILARIA VENTURI

PARTE dall´Ottavo circolo didattico la protesta dei genitori. Per estendersi, dalla prossima settimana, a tutti i consigli di circolo e di istituto, i luoghi di rappresentanza della scuola dove siedono (e presiedono) mamme e papà. Al primo punto, l´emergenza dei supplenti. Il secondo, forse già prima di Natale, sarà la battaglia sul tempo pieno. Così il mondo della scuola scalda i motori della rivolta. L´obiettivo, uscito ieri dall´assemblea al Baraccano sullo stato di salute della scuola pubblica, è di costituire una rete permanente di genitori. «Sarà un luogo di confronto e di scontro allargato anche alle scuole della provincia» spiega Domenica Fata, presidente dell´Ottavo circolo didattico, che comprende le elementari Fortuzzi, Cremonini e Carducci. «Vogliamo partire dai luoghi dove noi abbiamo la rappresentanza per capire la situazione di tutte le scuole, non solo elementari, e mobilitarci come genitori». Anche perchè il disagio è diffuso e il clima sempre più teso. «Sul problema della mancanza di supplenti ci siamo riuniti in assemblea, abbiamo raccolto firme. E cosa è successo? Niente. Nessuno ci ha risposto.
Allora dobbiamo fare qualcosa di più», dice Enrica Giardi, un figlio alle Longhena. Tra le proposte, quella degli esposti in Procura, se non saranno garantiti i duecento giorni di scuola previsti per legge. Ma anche un presidio davanti all´ufficio scolastico regionale. Simona Blosi, l´anima della protesta, attacca: «Per quindici giorni i nostri figli sono stati divisi nelle classi perché non c´erano i soldi per pagare i supplenti».
In platea siedono Paolo Marcheselli, l´ex numero uno della scuola bolognese, gli assessori Paolo Rebaudengo e Milli Virgilio, che scriverà alla conferenza provinciale per «affrontare in modo comune il problema degli organici». Bruno Moretto, di Scuola e Costituzione, attacca sui soldi alle private. Giovanni Cocchi, insegnante, sbotta: «Adesso basta con le schifezze sulle supplenze brevi alle elementari». Le elenca: alunni divisi nelle classi, insegnanti di religione o di sostegno utilizzati per le sostituzioni, sospensione dei progetti didattici. «Da noi, a Castello di Serravalle, la situazione è disastrosa», dice Elena Esposito. Luca Castriglianò, insegnante alle medie, ricorda:
«Ormai quella dei supplenti non è più un´emergenza, ma un fatto strutturale. Così come i contributi richiesti ai genitori, sempre di più: soldi o pennarelli e risme di carta, poco importa. Su questa strada la scuola non sarà più pubblica e per tutti». Sandra Soster, segretaria della Flc-Cgil, ribadisce che a gennaio ci sarà la battaglia sugli organici: «Nella prima elementare dei fratelli del bimbo rumeno morto nel rogo ci sono 24 alunni, 18 stranieri, con sette insegnanti. Solo una è di ruolo. Questa non è scuola».
«E´ ora di finirla con la rassegnazione - è l´invito di Giovanni Cocchi - Nei collegi dei docenti dobbiamo prendere posizione e deliberare quante ore sono a disposizione per le supplenze, i dirigenti devono chiamare i supplenti dal primo giorno, i genitori non devono accettare una prassi malsana e non educativa, prima ancora che illegale».


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