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Repubblica-Bari-Mamme in rivolta, iscrizioni impossibili

Nelle materne ed elementari si è scatenata la caccia al posto per i bambini di 3 e 5 anni ma mancano le aule e gli insegnanti Riforma Moratti, mamme all'assalto In tutta la Puglia segreter...

14/03/2003
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la Repubblica

Nelle materne ed elementari si è scatenata la caccia al posto per i bambini di 3 e 5 anni ma mancano le aule e gli insegnanti
Riforma Moratti, mamme all'assalto
In tutta la Puglia segreterie paralizzate per la richiesta di iscrizioni

Direttori e personale in difficoltà: la circolare esplicativa del ministro non è ancora arrivata "Questi fanno le nozze con i fichi secchi"
ANNA GRITTANI

In Puglia il day-after della legge di riforma della scuola targata Moratti è un giorno di confusione, dove il comune denominatore è un'unica pressante richiesta: l'iscrizione dei bambini, che fino all'anno scorso sarebbero stati anticipatari, alle scuole elementari e anche alle materne. Telefoni intasati nelle segreterie, pletora di mamme nell'ufficio dei dirigenti. Si prevede un aumento di iscrizioni oscillante tra il 15 e il 18 per cento, più o meno coincidente col numero dei nati nei primi due mesi dell'anno, secondo le anagrafi. Questi bambini, a Bari, andrebbero ad aggiungersi agli 85.817 attualmente previsti per il prossimo anno scolastico in tutte le cinque classi delle elementari. I circoli didattici sono in ginocchio, perché hanno già definito gli organici e perché non dispongono delle aule, degli strumenti e del personale idoneo. Ancora di più dopo aver appreso che il taglio dei docenti previsto dalla Finanziaria dovrebbe eliminare in Puglia, proprio nella scuola elementare, 407 maestri. Così non sanno come rispondere ai genitori. La realtà è che non esiste ancora una risposta. Ci sarà solo nel momento in cui il ministro Letizia Moratti appronterà la circolare per la riapertura delle iscrizioni alle materne e alle elementari. Fino a ieri non è arrivato nulla.
Secondo la legge di riforma, i genitori che lo desiderano (non è obbligatorio) hanno la possibilità di mandare alle materne e alle elementari i bimbi che compiono tre e sei anni entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento. Vuol dire che dovrebbero essere iscritti i nati entro quella data rispettivamente del '98 e del 2001. Ma non sarà così. Per ragioni economiche e organizzative, questo primo anno potranno accedere alla scuola dell'infanzia e alla primaria i nati fino al 28 febbraio. Tuttavia la certezza assoluta potrà darla soltanto la famosa circolare. Nel frattempo le mamme si accalcano nelle segreterie chiedendo di poter iscrivere i figli, perché questa possibilità vuol dire un risparmio economico sui costi di una primina in strutture private e anche di un asilo nido. L'aspettativa dei genitori della Puglia, che per tradizione hanno quasi sempre optato per l'anticipo dei figli nati nei primi mesi dell'anno, è fortissima. Si era visto già a settembre scorso per la sperimentazione della riforma in 13 scuole della Puglia. Ecco perché il timore di non riuscire a rispondere alle aspettative è fortissimo. Secondo le previsioni, in Italia i bambini che si aggiungeranno agli 80mila iscritti alla prima elementare, saranno circa 16mila, che vuol dire 800 classi in più e oltre 1000 docenti in più. Ci saranno? È impensabile vista la manovra del ministero, che al contrario prevede il taglio delle cattedre e visti anche gli spazi a disposizione.
A Bari, ieri, tra telefonate e code di genitori in segreteria, è successo il finimondo in tutte le elementari. La storia che ci è sembrata emblematica, tuttavia, è quella raccontata da Domenico Monaco che è dirigente didattico nel II circolo di Martina Franca. "Quest'anno - racconta - le iscrizioni sono aumentate di 43 alunni. Ciononostante, per effetto dei tagli, avremo un docente in meno. Ieri, dopo la notizia del via definitivo alla riforma, un bel numero di mamme si è precipitato a scuola per chiedere di iscrivere i propri figli nati nei primi mesi dell'anno. Ho risposto: "È un vostro diritto ma per il momento sono costretto ad accettare queste iscrizioni con riserva. Occorre aspettare i decreti attuativi, ma prima ancora la circolare. Prevedo che arriveranno minimo altri 30 bambini, quindi ci sarà una classe in più, ma ho bisogno di altri insegnanti. Il problema maggiore si porrà alle materne. I bambini di due anni e mezzo hanno bisogno di essere accuditi. Chi lo farà: le bidelle? Occorrerebbe una figura intermedia tra maestra e collaboratrice, tipo l'assistente di una volta. Ma servono anche altri strumenti e i soldi dell'autonomia didattica si sono ridotti. Fare le riforme con i fichi secchi non va bene. Il ministero ci deve mettere nelle condizioni di accogliere questi bambini. Nonostante la buona volontà, da soli non possiamo farcela. Non è una dichiarazione di impotenza, perché comunque faremo di tutto. È piuttosto una questione di coscienza".


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