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Repubblica-Bari-Imponente adesione del mondo della scuola: "Non siamo un problema da eliminare"

Imponente adesione del mondo della scuola: "Non siamo un problema da eliminare" Studenti e prof insieme contro i tagli ...

19/10/2002
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la Repubblica

Imponente adesione del mondo della scuola: "Non siamo un problema da eliminare"
Studenti e prof insieme contro i tagli


Cammina verso piazza Castello avvolto nella bandiera rossa. Il cuore di quel mantello è la rosa gialla della Sinistra giovanile. Lui è uno studente, uno dei seimila che sfilavano ieri con la Cgil, uniti al popolo dell'istruzione. Un popolo grande, fatto di ragazzi, genitori, insegnanti, personale Ata, dirigenti. La Puglia della scuola ha aderito con grosse cifre a questo sciopero, perché ad incrociare le braccia è il 19,8% tra prof, Ata e dirigenti, e si tratta solo di un dato parziale. Nel dettaglio, il 15,68% ha scioperato a Bari, altrettanto a Foggia, di più (il 16,157%), a Taranto, ancora meglio, il 18,81 a Brindisi, per arrivare al risultato eccezionale di Lecce: il 32,70%. Una manifestazione in difesa dei diritti dei lavoratori, ma anche una protesta contro i tagli della finanziaria che riducono, e di molto, l'importanza della scuola pubblica a vantaggio degli istituti privati.
A migliaia nel corteo barese per difendere i diritti che, dicono, "non sono solo di una categoria". Uds, Udu, Coordinamento studenti medi antifascisti, Mutua studentesca sfilano tra le bandiere rosse scaldate da un sole quasi estivo. Con loro il personale Ata, i capi di istituto, gli insegnanti di ogni ordine e grado ad urlare: "La scuola è lo sviluppo del paese, non un fastidioso capitolo di spese". In corteo anche Aldo Cossu per anni rettore dell'università barese. "Senza ricerca non c'è sviluppo", commenta. "L'esempio è la crisi della Fiat. Con un investimento idoneo nella ricerca, si sarebbero prodotte auto migliori". Pensa già a domani Gianni Milici, segretario generale della Cgil scuola della Puglia: "Dobbiamo riprendere il discorso unitario con le altre sigle ed facile se il governo continua a tenere certe posizioni". Allude ai tagli sulla scuola e al contratto che non c'è. Poi sorride soddisfatto: questo 18 è stato un successo, a dispetto di tutto. E non è finita: la scuola è pronta a scendere nuovamente in piazza. Stavolta per la vertenza sull'istruzione.
(anna grittani)


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