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Messs.Veneto-Scuola, tagli a organici e progetti

La Cgil denuncia la situazione difficile in cui si trovano a operare numerosi istituti della provincia Scuola, tagli a organici e progetti Un 'libro bianco' individua i punti di crisi: Pordenone, S...

12/10/2002
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MessaggeroVeneto

La Cgil denuncia la situazione difficile in cui si trovano a operare numerosi istituti della provincia
Scuola, tagli a organici e progetti
Un 'libro bianco' individua i punti di crisi: Pordenone, Sanvitese e Pedemontana

Libro bianco del sindacato Cgil sulla scuola regionale e provinciale come un bollettino di guerra. Monitorare l'effetto tagli agli organici docenti e Ata nelle 49 scuole del Pordenonese nell'annata educativa in corso, vuole dire tracciare l'oroscopo catastrofico sul futuro dell'agenzia educativa statale: se oggi qualche falla nella qualità dell'offerta didattica si tampona, le previsioni per il 2003-2004 virano al nero piombo. In molti settori della scuola militante provinciale le "sofferenze" sono piaghe aperte. Ecco la messa a fuoco del sindacato.
Colpite le fasce deboli. L'integrazione degli alunni disabili è un settore che quest'anno paga la smania di risparmio sugli organici docenti. I numeri snocciolano rapporti e conti che non tornano: aumentano le iscrizioni dei ragazzi con deficit e calano i docenti per il sostegno e l'inserimento. A scuola avviata, sono circa 550 gli alunni in difficoltà inseriti negli istituti statali di ogni ordine e grado, mentre gli insegnanti "concessi" dal ministero dell'Istruzione 259, cioè 43 in meno di quelli richiesti in prima battuta di organico di diritto. Per misurarne le conseguenza, vale per tutti i casi l'esperienza-choc dell'istituto comprensivo di Caneva: una bambina con gravissima patologia fruiva nell'annata educativa 2001-2002 del servizio-sostegno per 24 ore settimanali, attualmente il tempo-integrazione è stato ridotto a 15 ore. E il comitato genitori provinciale protesta e rivendica attenzione per le fasce deboli.
Tagli ai progetti. Stop alla ricerca-azione, quella prassi pedagogica che permette di rinnovare e sperimentare nuovi percorsi, creando laboratori didattici capaci di ottimizzare l'offerta formativa. I 22 progetti concessi per le scuole friulane sono la risultante di una drastica cura dimagrante per ragioni di contenimento della spesa pubblica: un anno fa erano 123. Ghigliottina anche in provincia, azionata al circolo didattico di Cordenons che ha dovuto rinunciare al progetto sulla multimedialità e per i 250 bambini della "Rodari", addio all'approccio intensivo ai linguaggi in "bit".
Corsi per adulti in difficoltà. I centri territoriali per l'educazione permanente degli adulti non se la passano meglio: sono 4 in provincia di Pordenone a almeno tre, nel "ceeck-up" di Cgil scuola, hanno carenze negli organici docenti e Ata. I centri nelle scuola media "Lozer" di Torre, media unica di Sacile e in quella di San Vito al Tagliamento accusano "buchi" in organico, rispetto alle richieste di formazione di una platea adulta sempre più desiderosa doi tornare in aula nella fascia serale dalle 18 alle 22, sicchè i corsi programmati rischiano di restare virtuali. A questo si aggiunge la cronica mancanza di personale Ata, costola "basic" per garantire il servizio-scuola: l'Sos è di tutti i Ctp, compresa la scuola media "Ungaretti" di Prata.
In arrivo il dimensionamento? Sono 15 le scuole "sotto osservazione" da parte del ministro Moratti, per quel rapporto numerico troppo basso docenti-alunni. La soglia minima del coefficiente 9.5 non è garantita nel 29 per cento degli istituti del Pordenonese (64 in Friuli, 2 mila a livello nazionale) e per Cgil si grida a uno scandalo che non c'è. Le scuole della "lista nera" vanno ricordate: direzione didattica di San Vito al Tagliamento, istituto comprensivo di Meduno, i.c. di Travesio, istituto agrario di Spilimbergo, Iti "Kennedy" e Ispia "Zanussi" con Itg "Pertini" e Ipsc "Flora" di Pordenone, Itc "Sarpi" di San Vito al Tagliamento, i.c. di Cordovado, i.c. di Aviano, Ipsia di Brugnera, Itc "Marchesini" di Sacile, direzione didattica di Casarsa e media "Ungaretti" di Prata. Lo strappo al coefficiente si verifica per ragioni fisiologiche: l'integrazione di allievi disabili (per esempio al circolo Sanvitese), la presenza di docenti tecnico-pratici (negli istituti superiori), la realtà territoriale della Pedemontana, la presenza dei nuclei Ctp. L'ipotesi di accorpamento e perdita dell'autonomia per gli istituti "spreconi" è reale e il conseguente collasso della qualità didattica anche.
Totali in perdita. Il bilancio complessivo è in rosso: per il 2002-2003 si contano 17 posti sottratti in organico alle materne provinciali, quota meno 22 per le elementari, perdita secca di 18 posti nelle medie di primo grado e di 22 alle superiori. Un "lutto" destinato a crescere per l'annata 2003-2004.
Chiara Benotti


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