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Messaggero-Pesaro-Questa riforma è un passo indietro

Questa riforma è un passo indietro" La Quercia prepara un 'autunno caldo' anche per la pubblica istruzione di THOMAS DELBIANCO PESARO - "Più che chiamarla contro riforma bisognerebbe definirla...

15/09/2002
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Il Messaggero

Questa riforma è un passo indietro"
La Quercia prepara un 'autunno caldo' anche per la pubblica istruzione
di THOMAS DELBIANCO

PESARO - "Più che chiamarla contro riforma bisognerebbe definirla non riforma Moratti". Così Simonetta Romagna - segretario comunale dei Ds, si scaglia contro le proposte del governo di centro destra per la scuola. Ieri i Ds regionali, provinciali e comunali hanno organizzato una conferenza stampa nella quale hanno esposto tutti i lati negativi della riforma Moratti e come si muoveranno per cercare di combatterla. 'Autunno a scuola" è il progetto che contiene una serie di iniziative che cercheranno di coinvolgere tutti gli operatori didattici per remare contro la corrente dello Stato. "Anche il consiglio nazionale della pubblica istruzione è andato giù pesante verso la riforma Moratti - dice dice Rodolfo Filippini, responsabile regionale scuola dei Ds e preside dell'Istituto tecnico Benelli - questo governo si disinteressa di tutti gli altri enti e procede per la sua strada senza rendere conto a nessuno del suo operato". "C'è un clima di tensione e precarietà tra gli insegnanti - dice Ninel Donini responsabile regionale Scuola dei Ds - Soprattutto alle elementari la proposta del maestro unico sta creando scalpore. Questa riforma propone un insegnamento confuso, non più diretto verso gli alunni". E proprio la scuola di base è uno dei temi che più fanno arricciare il naso ai Ds. "Anticipare l'entrata nella scuola dell'infanzia è una scelta errata - dice ancora Ninel Donini - bambini di due, tre anni, si ritrovano a dover imparare dei concetti che sono troppo lontani da quello che la loro età esige. Senza parlare di chi è deputato a svolgere il ruolo didattico verso quei fanciulli, assistenti che si ritrovano a vestire i panni di insegnanti". Ma la questione si sposta anche nelle età superiori. "Non è possibile che l'obbligo scolastico finisca a 14 anni - dice Adriana Mollaroli -presidente della commissione regionale pubblica istruzione - non bisogna dare ai ragazzi la possibilità di espletare gli altri anni di istruzione in vie di formazione professionale, anzi sarebbe necessario alzare la barriera dei 18 anni con altri 2 anni di formazione all'interno delle scuole".


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