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La Sicilia-Dopo un fine settimana di "riposo" la protesta degli ex lavoratori della scuola si è spostata nell'androne del palazzo del governo

Dopo un fine settimana di "riposo" la protesta degli ex lavoratori della scuola si è spostata nell'androne del palazzo del governo cE da stamane la mobilitazione ritorna davanti la sede del Csa ...

23/07/2002
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La Sicilia

Dopo un fine settimana di "riposo" la protesta degli ex lavoratori della scuola si è spostata nell'androne del palazzo del governo
cE da stamane la mobilitazione ritorna davanti la sede del Csa

Dopo una sosta di 48 ore per ritornare a casa, farsi una doccia e quant'altro necessario, da ieri mattina i 58 lavoratori Ata, ai quali non è stato rinnovato il posto di lavoro nelle scuole ennesi, sono tornati a presidiare gli uffici dell'ex provveditorato agli studi di Enna.
La protesta iniziatasi l'8 luglio scorso non ha sortito alcun effetto malgrado gli interventi politici ed amministrativi. I manifestanti, venerdì scorso, dopo il presidio davanti gli uffici dell'ex Provveditorato, avevano deciso di tornare a casa promettendo di rientrare lunedì mattina. Detto, fatto. Puntuali, sono tornati. C'è stato, però, un diversivo dopo la sosta per alcune ore davanti gli uffici dell'ex Provveditorato, gli stessi si sono spostati davanti il palazzo del governo, per "occupare" la Prefettura: si sono incatenati nell'androne del palazzo del governo inalberando gli stessi striscioni di protesta contro il ministro Moratti che ha adottato il provvedimento del "taglio" dei posti. Poi hanno chiesto di incontrare il prefetto: con loro i rappresentanti dei sindacati e l'on. Carmelo Tumino de "La Margherita" di Piazza Armerina.
Il prefetto Maurizio Maccari, impegnato in mattinata per altri problemi, dopo mezzogiorno ha ricevuto una delegazione del personale Ata con i sindacalisti, l'on. Carmelo Tumino. All'incontro si è, poi, aggiunto anche il vicepresidente dell'Assemblea regionale siciliana, on. Vladimiro Crisafulli dei Ds. Il prefetto Maurizio Maccari assistito dal capo di gabinetto Giuseppina Di Dio Datola, comunicava agli interessati di avere già interessato sia il ministro della Pubblica istruzione sia l'ufficio regionale scolastico, illustrando il problema dei 58 lavoratori, tutti capi di famiglia che rischiano la disoccupazione.
POi, il prefetto Maccari, ha assicurato agli intervenuti che nella stessa giornata di ieri avrebbe svolto un ulteriore intervento sia presso il ministero sia presso la direzione regionale scolastica. In attesa di una risposta invitava, però, i lavoratori a togliere la pacifica occupazione dell'androne del palazzo del governo. I sindacalisti erano contrari, perché il problema del personale Ata senza posto di lavoro è un problema in atto in tutte le nove province della Sicilia ed entro oggi o domani, i sindacalisti dovrebbero ricevere una definitiva comunicazione.
Dopo l'incontro con il prefetto una delegazione dei manifestanti, sempre accompagnata dai sindacalisti e dall'on. Carmelo Tumino, è stata ricevuta dal presidente della Provincia regionale, Elio Galvagno, il quale rinnovava a tutto il personale la sua solidarietà e quella di tutto il consiglio provinciale che tra l'altro, in seduta straordinaria, otto giorni fa aveva votato all'unanimità un ordine del giorno in loro favore auspicando il mantenimento in servizio di questi 58 padri di famiglia che, di punto in bianco, rischiano di andare ad ingrossare le file dei disoccupati che in tutto l'Ennese, secondo l'ultima stima di giugno scorso, sono oltre 65 mila.
Il presidente della Provincia Elio Galvagno: "Ho rinnovato ai lavoratori la mia solidarietà e sto preparando un telegramma che manderò al ministero Pubblica Istruzione, al ministro dell'Interno e alla direzione regionale scuola".
L'on. Carmelo Tumino della Margherita che ha assistito i lavoratori sia nell'incontro con il prefetto sia con quello con il presidente della Provincia, ha dichiarato: "Proprio nel momento in cui la scuola si vuole aprire al territorio realizzando l'autonomia che per tanto tempo è stata desiderata, si viene a sottrarre personale che dovrebbe garantire la funzionalità della scuola stessa. Si vuole privatizzare - prosegue Tumino - anche questo fondamentale servizio dimenticando che se la società manda sul lastrico le famiglie, la tensione sociale crescerà e nelle province deboli come Enna il rischio di gravi ripercussioni sull'ordine pubblico crescerà e i flussi migratori impoveriranno ancora di più questo nostro territorio".
Infine il personale che occupava l'androne del palazzo del governo ha lasciato libero tutto e stamani ha annunziato che tornerà a presidiare l'ingresso dell'ex provveditorato agli studi, mantenendo lo "stato di mobilitazione".
Emanuele Fonte
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