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Gazzetta del Mezzogiorno: Scuola, Flc Cgil Bari: 1.000 posti in meno con la manovra correttiva alla finanziaria

in provincia di Bari, «si prevedono numeri da "mattanza"

10/01/2009
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Scuola, Flc Cgil Bari: 1.000 posti in meno con la manovra correttiva alla finanziaria

BARI - In provincia di Bari saranno oltre 1.000 i posti in meno tra docenti e ausiliari tecnici amministrativi (Ata) in seguito all’approvazione definitiva della manovra correttiva alla finanziaria 2009 che prevede tagli sulla scuola predisposti prima dell’estate con il decreto Tremonti, pari a 7,8 miliardi di euro. Lo rende noto con un comunicato la Flc Cgil Bari. Secondo l’organizzazione sindacale «ancora una volta risulta allineata sulle posizioni di Tremonti la ministra Gelmini, che, con lo schema di regolamento che modifica l’assetto organizzativo e didattico del primo ciclo d’istruzione, ha inteso dare seguito alla sequenza di tagli imposta dal ministro dell’Economia con accanimento rivolto particolarmente verso la scuola primaria».

Il risultato è, secondo la Flc-Cgil Bari che in provincia di Bari, «si prevedono numeri da "mattanza"». Nella provincia di Bari, sull'organico di diritto, attualmente funzionano 4.052 classi di scuola primaria, la stragrande maggioranza delle quali utilizza il tempo modulare di 30 h. Ipotizzando che le 800 classi di quinta siano sostituite da altrettante classi di prima, queste ultime – sostiene la Cgil – funzioneranno con orario calcolato non più su 30 bensì su 27 ore, come previsto dallo schema di regolamento: accadrà così che sulle 800 classi, su cui attualmente lavorano 1200 insegnanti circa, rimarranno solo 1000 docenti con una perdita secca di 200 posti.

Per le altre 3.250 classi (seconde, terze, quarte e quinte) è prevista l’eliminazione delle compresenze, pari a 6 ore ogni due classi, da cui si recupereranno oltre 9.700 ore che divise per 22 ore (orario di servizio dei docenti) produrranno un taglio ulteriore di oltre 400 insegnanti. Complessivamente, solo nella suola elementare, si perderanno più di 600 cattedre. A questi numeri si deve poi aggiungere il taglio previsto al decreto Tremonti di circa 450 ata ed ulteriori tagli al corpo docente ottenuti mediante la riduzione del numero degli specialisti di lingua straniera.


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