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Gazzetta del MEzzogiorno-Bari-Superiori su due strade

Superiori su due strade I licei restano statali, i professionali passano alle Regioni I professionali con la Regione, i licei e i tecnici con lo Stato. Il percorso del cosiddetto doppio ca...

16/01/2005
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Superiori su due strade

I licei restano statali, i professionali passano alle Regioni

I professionali con la Regione, i licei e i tecnici con lo Stato. Il percorso del cosiddetto doppio canale - presentato ai direttori degli Uffici scolastici regionali dal ministro dell'Istruzione Letizia Moratti - porta nuovo scompiglio nelle scuole. "La riforma della secondaria di secondo grado - conferma Giuseppe Fiori, direttore dell'Usr della Puglia, presente all'incontro nella Capitale - dovrebbe entrare in vigore nel 2006". Ma il fuoco delle polemiche è stato riattizzato. In sintesi, queste le novità contenute nella bozza di decreto legislativo: diritto-dovere all'istruzione e formazione professionale per almeno 12 anni o fino al compimento della maggiore età; tutor; portfolio delle competenze. Il cambiamento più importante riguarda però la divisione fra il sistema dei licei (diventano otto: artistico, classico, economico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico, tecnologico, delle scienze umane suddivisi in 20 indirizzi nel complesso) e il sistema dell'istruzione e formazione professionale. Quest'ultimo diventa di competenza delle Regioni. "Una via obbligata - chiarisce Fiori - che deriva dal nuovo titolo quinto della Costituzione. Saranno modificati gli insegnamenti, le classi di concorso e gli organici. In Puglia già 50 istituti superiori, fra tecnici e professionali, hanno chiesto e ottenuto l'accreditamento alla Regione. Il numero è destinato a salire". Altrettanto hanno fatto i centri di formazione che, insieme alle scuole, riscriveranno i piani di studio per gli alunni. Fiori guarda di buon occhio alla riforma: "L'obiettivo è contenere il fenomeno della dispersione e dell'abbandono. Si vogliono intercettare quei ragazzi che non amano lo studio inteso in senso tradizionale. La formazione da tre passa a quattro anni, diventa maggiormente qualificata perché beneficia dei passi in avanti compiuti dall'istruzione professionale e tecnica negli ultimi anni". I percorsi inoltre saranno scelti in virtù dell'identità del territorio, puntando su quelle qualifiche di cui ha fame il mercato del lavoro. "Il fine ultimo - conclude il direttore generale - è mettere i giovani in condizione di trovare un impiego qualificato". I due sistemi sono comunque collegati: chi si iscrive al liceo potrà passare alla formazione e viceversa. Ribadiscono il "no" netto alla riforma i capi d'istituto dell'alberghiero "Perotti" e del professionale "Santarella". L'opinione del primo, Francesco Tanzi: "Sta per essere firmata la nostra condanna a morte. L'istruzione professionale, oggi di buon valore, viene declassata. La divisione fra studenti-modello e svogliati sarà netta. Se oggi in media gli eccellenti nelle nostre classi variano da 5 a 8 su un totale di una ventina di frequentanti, la percentuale è destinata a subire un crollo". Si augura di entrare a far parte del sistema dei licei Gennaro Mesto, collega del "Santarella": "Siamo l'unico istituto in Puglia che forma la classe degli odontotecnici, indirizzo che l'Università tenta di assorbire. Non potremo far parte della formazione perché l'anno integrativo, condizione per l'accesso all'Università, si potrebbe frequentare soltanto da noi". Mesto spera di riuscire a "salvare" pure le specializzazioni elettriche, meccaniche e della moda che rischiano invece la regionalizzazione. Preoccupata per il nuovo status giuridico del personale docente e Ata Lucia Gernone, direttore dei servizi amministrativi del "De Lilla": "Riceveremo lo stipendio da via Capruzzi? da quali graduatorie sarà attinto il personale? regionali o statali? chi sarà il nostro interlocutore e chi deciderà i percorsi didattici"? Quest'ultimo aspetto preoccupa e non poco Gernone: "Siamo un professionale per i servizi sociali. Proprio in virtù della riforma, quest'anno abbiamo perso due classi. Vista la confusione che regna sovrana, un ulteriore calo di iscritti è una previsione non tanto lontana dalla realtà". Antonella Fanizzi


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