Il 13 dicembre il camper della FLC CGIL al museo della Marineria di Cesenatico
Minnucci: «Ancora troppi precari, vigiliamo sulla chiusura degli istituti»
Di Luca Ravaglia
«Il mondo della scuola è un baluardo della democrazia e per questo abbiamo intenzione di difenderlo con determinazione, appoggiandoci ai valori della nostra Costituzione». È I’assunto col quale la Cgil sta organizzando il viaggio lungo tutta Italia di una ‘carovana dei diritti’ che domani farà tappa a Cesenatico con un evento che si svolgerà a partire dalle 8.30 al Museo della Marineria e al quale parteciperanno Pier Francesco Minnucci, segretario generale della FLC CGIL Forlì Cesena, Dalia Furino, della stessa segreteria e Marina Seganti, già dirigente scolastica, pedagogista e scrittrice. «I temi sul tavolo sono tanti e tutti di grande rilievo - ha commentato Minnucci ieri mattina, introducendo l’evento. La nostra scuola deve continuare a garantire a tutti gli stessi diritti e le stesse opportunità di accesso. Siamo contrari all’autonomia differenziata su base regionale, chiediamo assunzioni a tempo indeterminato in un mondo ancora troppo caratterizzato dalla precarietà degli incarichi, ci battiamo per il riconoscimento di giuste pensioni a tutti i lavoratori, a partire da quelli che si trovano a metà del guado tra il sistema retributivo e quello distributivo, chiediamo rispetto nella rinegoziazione del contratto di lavoro, partendo dal fatto che I’inflazione nel triennio 2022-24 al momento sfiora il 18%, difendiamo il liceo economico e sociale contestando la confluenza nel liceo del ‘Made in Italy’ e ci opponiamo con grande forza al dimensionamento scolastico».
Il tema, sul quale Minnucci si sofferma a lungo, riguarda il tema degli accorpamenti tra istituti.
Il governo pone l’accento sull’ottimizzazione delle risorse, Cgil paventa invece il rischio di chiusure di scuole, in particolare asili, elementari e medie, nelle aree meno densamente abitate.
«Tramite gli accorpamenti, in Emilia Romagna si dovrebbe passare dai 534 plessi attualmente indipendenti a 513. Cinque dei 21 casi riguarderanno la nostra provincia. Dove? Non ci sono indicazioni ufficiali, ma è facile pensare alle zone pedemontane. Si risponde al vistoso calo demografico? Si approfitti piuttosto per sfoltire le tanto contestate ‘classi pollaio’. Nell’interesse di tutti, docenti, personale ATA e studenti».