Il "Codice delle leggi" per i leuciani
Caserta, 22-23-24 aprile 2008: 1^ Conferenza di Organizzazione della FLC Cgil.
Nel 1789 Ferdinando IV promulgò il "Codice delle leggi" che regolavano in modo innovativo la vita e il lavoro della comunità leuciana, un esempio di socialismo "ante litteram".
Pari diritti per i coloni, scompare la differenza tra uomini e donne nelle successioni ereditarie, il guadagno è proporzionale al merito (unica differenza) per il resto tutti uguali anche nel vestire.
Tutti vanno a scuola, l'istruzione è obbligatoria dai sei anni in poi. La decisione, testimonianza delle preoccupazioni d’ordine morale e degli aspetti paternalistici della politica illuminata di Ferdinando IV, viene a prevenire, secondo i suoi stessi termini, l’eventualità che “… tanti fanciulli e fanciulle, che aumentavansi alla giornata, per mancanza di educazione non divenissero un giorno, e formassero una pericolosa società di scostumati e malviventi …”.
Inoltre, vengono aboliti i testamenti, gli averi vanno ai parenti o al Monte degli Orfani.
Parte dei compensi va versato alla Cassa della Carità destinata agli invalidi, vecchi e malati. Vengono abolite le doti per le figlie e vi è divieto assoluto dei genitori di interferire negli affari di cuore dei figli.
Un'unica limitazione: si sposa solo chi è bravo a lavorar la seta, c'è un arte da difendere e tramandare.
Il cittadino si sente parte attiva di una comunità di uguali e al tempo stesso è il protagonista essenziale della lavorazione della seta in armonia con il contesto ambientale.
22 aprile 2008
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