Scuola, precari: nuova procedura UE per l’abuso dei contratti a termine nella PA
Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL
Roma, 3 dicembre - La nuova procedura di infrazione e costituzione in mora all’Italia per l’abuso di precariato vede la scuola in cima alla lista dei settori della pubblica amministrazione in cui i precari non vengono stabilizzati.
I diritti calpestati di queste lavoratrici e di questi lavoratori che occupano posti vacanti su cui si dovrebbero e potrebbero fare le assunzioni fanno il paio con i disagi delle scuole e degli alunni.
L’abuso di contratti a termine, gli insegnanti che cambiano ogni anno, l’avvio delle lezioni con orario a scartamento ridotto stanno creando un enorme disservizio nel settore dell’istruzione.
Dopo il rifiuto di stabilizzare i docenti precari con almeno 3 anni di servizio con una procedura per titoli che ne avrebbe garantito l’immissione in ruolo fin da settembre, abbiamo: un concorso straordinario bloccato al quale non hanno potuto accedere tantissimi insegnanti in quarantena che ora ricorrono ai tribunali, tre concorsi ordinari banditi di cui non si vede neppure l’ombra e decine di migliaia di posti che restano scoperti. In pratica una gestione del reclutamento completamente fallimentare.
La scuola merita invece risorse, organici stabili, docenti assunti in maniera tempestiva rispetto all’avvio dell’anno scolastico. Bisogna riaprire il confronto con le parti sociali, ce lo chiedono i lavoratori, gli studenti, le famiglie e adesso anche l’Europa.
Servizi e comunicazioni
Agenda
- 17 SETTEMBRE | Incontro su atto di indirizzo CCNL “Istruzione e Ricerca” 2022-2024, Ministero dell’Università e della Ricerca, 15.00
Seguici su facebook
I più letti
- Il sindacato non firmatario del Contratto ora passa alle intimidazioni delle scuole
- Decreto legge onnicomprensivo: la FLC CGIL propone emendamenti
- Incarichi Elevata qualificazione DSGA: arrivati i nuovi format
- Referendum Autonomia differenziata: ultime settimane per firmare
- Le scuole hanno bisogno dei dirigenti scolastici e non delle reggenze
- Pubblicate le nuove Linee guida per l’educazione civica