La scuola non ha bisogno di classifiche, ma di una valutazione di sistema condivisa
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.


I dati resi noti dal Ministro Gelmini sulla adesione delle scuole alle sperimentazioni sulla valutazione rendono evidenti le contraddizioni dell'intera operazione fatta senza una precisa finalizzazione, senza parametri condivisi di misurazione e senza una chiara distinzione tra sistema nazionale di valutazione e valutazione dei singoli lavoratori e peraltro con poche risorse a disposizione. Gli insegnanti hanno inviato un chiaro messaggio al Ministro: non si affronta in questo modo il tema della valutazione individuale e di scuola.
E, aggiungiamo noi, non si affronta in una fase in cui sono stati bloccati i contratti di lavoro, gli scatti di anzianità e sono stati tagliati oltre 130.000 posti di lavoro.
La FLC CGIL è disponibile solo ed esclusivamente all'interno del rinnovo contrattuale a discutere di valorizzazione professionale. Per quanto riguarda la valutazione di scuola deve stare nell'ambito più generale della valutazione di sistema, che non può essere un atto imposto ma, proprio perché riguarda una funzione costituzionale, l'istruzione, deve essere definito all'interno di una larga intesa che coinvolga tutti gli attori in campo. Su entrambi i temi la FLC CGIL ha le proprie proposte ed è disponibile a discuterle.
È ora quindi di cessare i messaggi demagogici sui bravi e cattivi insegnanti e sulle classifiche delle scuole: non si possono scaricare i problemi del nostro sistema di istruzione solo sulle spalle di chi tutti i giorni lo fa funzionare. Non è consentito soprattutto a chi ha contribuito ad impoverirlo.
Serve una assunzione di responsabilità di questo Governo. Contratti, organici e precariato: queste sono le priorità. Per questa ragione nella giornata di ieri la FLC CGIL ha chiesto un incontro alla Presidenza del Consiglio.
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