La scuola ha già bocciato INVALSI e Alternanza. Il Governo cambi rotta
Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL
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Roma, 28 novembre - Il ritorno dell’obbligatorietà della prova INVALSI e delle esperienze dell’ex Alternanza scuola-lavoro, ora denominata Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, ci preoccupa enormemente. Ci aspettavamo da questo Governo un’inversione di rotta che rendesse tangibile nelle decisioni legislative un diverso approccio ideologico al mondo della scuola. E invece ci troviamo ancora di fronte a residui della Legge 107/15, una legge che, ricordiamo, la scuola ha rifiutato in toto e la contrattazione ha smontato pezzo per pezzo.
La maggioranza di Governo dimostra scarsa memoria, dimenticando che il più grande sciopero della scuola è stato proprio quello del 2015 contro la cosiddetta "Buona scuola". Prove INVALSI e Alternanza definiscono una linea politica contro cui la scuola si è già pronunciata. I partiti al Governo, a cominciare dal Partito Democratico, dovrebbero ricordarlo bene.
Ribadiamo la necessità di marcare un cambio di passo sostanziale nelle politiche sull’Istruzione, che dovrebbero rispondere soprattutto alle richieste di chi il mondo della scuola lo vive ogni giorno. Docenti e studenti hanno più volte manifestato la propria contrarietà alle prove INVALSI e all’Alternanza, pratiche imposte dall’alto alla comunità scolastica e percepite come totalmente scollegate dal percorso educativo.
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