DDL Gelmini: vogliono approvare una legge vergogna contro l'interesse dell'università italiana e contro il diritto allo studio
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
Dopo la discussione in Commissione bilancio alla Camera il Ddl Gelmini diventa un autentico oltraggio all'università italiana.
Che si trattasse di un commissariamento lo avevamo sempre detto. Ora però non risulta solo dalla lettura incrociata delle diverse norme ma è nero su bianco: il Ministro dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca, secondo una delle vergognose modifiche introdotte ieri, "provvede" al monitoraggio degli atenei e "riferisce" al Ministro dell’Economia il quale interviene "con proprio decreto" per modificare gli stanziamenti in bilancio a favore dell’università.
Ma questa è solo l'esemplificazione del grande bluff: la maggioranza ammette che nella finanziaria non ci sono le risorse per sostenere anche quelle migliorie minime introdotte in Commissione cultura e pur di andare avanti le abroga tutte.
In particolare, si colpiscono ancora una volta i giovani ricercatori, i precari e gli studenti. Scompare, infatti, il ripristino degli scatti di anzianità. Si cancellano dai Livelli Essenziali delle Prestazioni che lo Stato deve garantire per il diritto allo studio i seguenti riferimenti: borse di studio, trasporti, assistenza sanitaria, ristorazione, accesso alla cultura, alloggi. Si elimina l'aumento per gli assegni di ricerca.
Si cancella la norma che prometteva ai ricercatori la possibilità di diventare associati.
Tutta l'università deve ribellarsi a questo scempio.
Mercoledì 24 novembre davanti a Montecitorio si svolgerà una grande manifestazione, ma da subito chiediamo che si blocchino tutte le lezioni e si denunci al Paese questa vergogna.
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