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Un motivo in più per scioperare il 15 novembre

Le iniziative di mobilitazione e di lotta indette dalla FLC CGIL, dalla CISL Scuola e dalla UIL scuola coinvolgono direttamente anche il personale docente, ata e dirigente in servizio nelle scuole e nelle istituzioni scolastiche all’estero

08/11/2004
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Le iniziative di mobilitazione e di lotta indette dalla FLC CGIL, dalla CISL Scuola e dalla UIL scuola nelle prossime settimane che si concluderanno con lo sciopero generale della scuola del 15 novembre p.v. coinvolgono direttamente anche il personale docente, ata e dirigente in servizio nelle scuole e nelle istituzioni scolastiche all’estero sia per via delle rivendicazioni e degli obiettivi di carattere generale sia per le questioni relativi alle vicende più specifiche di questo particolare settore.

Non a caso il personale docente, ata e dirigente in servizio all’estero, oltre allo sciopero generale del 15 novembre, è stato chiamato dalle Confederazioni della scuola di CGIL-CISL-UIL alla mobilitazione - l’indizione di assemblee, presidi, ordini del giorno e volantinaggio da tenersi prima degli scioperi articolati - e allo sciopero della prima ora di lezione o di servizio ( l’ultima per il personale in servizio nel turno pomeridiano) per il giorno 28 ottobre u.s.

Non può sfuggire, infatti, l’esistenza di una diretta connessione tra l’azione politica del Governo, del MIUR e quella del MAE finalizzata a privatizzare il sistema pubblico di istruzione sia in Italia che all’estero.

In perfetta armonia con lo schema neoliberista, versione nostrana, perseguito dal Governo e dal MIUR, il MAE sta portando avanti, in questi ultimi mesi, un attacco al CCNL e alla contrattazione senza precedenti. Non si tratta quindi della solita “manfrina” posta in essere dalla Farnesina, ma del palese tentativo di minare alle fondamenta l’intero sistema dei diritti dei lavoratori, a cominciare da quelli contrattualmente, sanciti. Smantellare il CCNL significa per il MAE avere le “mani libere” da vincoli contrattuali e poter di conseguenza avviare quella profonda “controriforma” di privatizzazione selvaggia del servizio.

In questa direzione va vista la richiesta del MAE, avanzata qualche mese fa, al Dipartimento della Funzione Pubblica di ritenere inapplicabile per il personale all’estero il CCNL del 24 luglio 2003 e il rifiuto, in attesa di risposta, a firmare qualsiasi accordo con le OO.SS. che desse seguito a quanto previsto dal CCNL.

Ci troviamo, quindi, di fronte ad un disegno politico chiaro e inequivocabile che deve essere sconfitto perché, oltre a smantellare il nostro sistema di istruzione pubblico all’estero, farebbe arretrare paurosamente l’orizzonte dei diritti dei lavoratori che vi operano in quanto privati delle dovute tutele contrattuali.

Accanto alle motivazioni di carattere generale si aggiungono, per il personale docente, ata e dirigente in servizio all’estero, ulteriori e specifiche ragioni per partecipare alla mobilitazione e agli scioperi indetti dalle OO.SS. confederali della scuola.

Roma, 8 novembre 2004

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