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Tutto il secondo ciclo disciplina per disciplina (X)

Dis..soluzione tecnica

29/07/2005
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Premessa - Riassunto delle puntate precedenti: Tra un’istruzione professionale che non si capisce dove vada a finire, un campus che non si sa cos’è, un liceo senza sbocchi professionali, altro che sperimentazione! Siamo all’avventura: l’intreccio perdita dei posti-conservazione dell’organico-sperimentazione- autorizzazione al campus è perverso. Come nel caso del famoso nodo gordiano c’è un solo modo per scioglierlo: sapere ciò che realmente ci riserba il secondo ciclo in termini certi di orari e discipline. Nei giorni precedenti abbiamo già esaminato l’area storico-letterario-umanistica, la geografia, l’area linguistica, l’area matematico-informatica, l’area economica, l’area scientifica e l’area artistica.

Fin dall’emanazione delle prime bozze del decreto sul secondo ciclo era evidente che coloro che per i quali non si metteva proprio bene erano gli insegnanti delle discipline specialistiche. E questo lo abbiamo già visto per le aree delle discipline economico-aziendali e per quelle artistiche. Ma in questo ambito chi entrava particolarmente in sofferenza erano le discipline dell’area tecnica. E quando si parla di area tecnica, in senso lato, si parla della maggioranza delle classi di concorso in cui sono organizzate le discipline della scuola secondaria italiana e di una buona metà dei quasi 250.000 docenti che vi sono inseriti.
Sarebbe inutile elencarle tutte queste classi di concorso, ma basta sapere che si va dai 10 insegnanti a livello nazionale di Costruzioni navali (A015) e di una miriade di piccole classi di concorso con questa consistenza, ai circa 5.000 di Tecnologia, ai 4.000 di Elettrotecnica, ai 3.000 di Elettronica, ai 2.500 di Costruzioni, passando per i 28.000 insegnanti tecnico pratici inquadrati nelle 53 classi di concorso della tabella C.

Il decreto sul secondo ciclo, non solo riduce, ma anche semplifica rispetto a queste numerose discipline nel momento in cui le licealizza oppure le devolve alle regioni attraverso la devoluzione dell’istruzione professionale, dove forse la specificità sarà mantenuta (per poi magari essere riassociata, laddove è stata soppressa, attraverso il “campus”).
Esse inoltre sono quasi tutte concentrate nel liceo tecnologico laddove assumono denominazioni asettiche in grado di indicare obiettivi, forse, ma non contenuti disciplinari: “Gestione di progetto”, “Processi tecnologici; teoria applicazioni impianti”. Definizioni buone per tutte le stagioni e per tutti gli indirizzi, ma vogliamo ben credere che l’abbandono del buon senso non arrivi a suggerire che nella pratica queste definizioni non debbano essere aggettivate in base all’indirizzo.

Per tutte queste ragioni un confronto con la situazione attuale degli istituti tecnici non può che essere di carattere generale: discipline e classi di concorso vengono semplificate e non è semplice associare le nuove definizioni alle vecchie.
Ma in ogni caso l’esito sarà il seguente:

• nell’indirizzo meccanico è prevedibile un calo del 22,5
• nell’indirizzo elettrico-elettronico è prevedibile un calo del 21%
• nell’indirizzo tessile è prevedibile un calo del 21%
• nell’indirizzo trasporti è prevedibile un calo del 12%
• nell’indirizzo agrario è prevedibile un calo del 16,4
• nell’indirizzo costruzioni è prevedibile un calo del 39%

Non si comprende inoltre bene come ed in che misura queste discipline si articoleranno in laboratori, né se questi prevederanno la copresenza: ad un certo punto si era pensato che tutte le ore di indirizzo dovessero svolgersi in laboratorio, con l’implicita presenza dei due insegnanti, teorico e pratico, ma tutto ciò non è suffragato da precise indicazioni. Noi però in questo caso vogliamo essere ottimisti e continuare a pensarlo:

• nell’indirizzo meccanico è prevedibile un calo del 38,8%
• nell’indirizzo elettrico-elettronico è prevedibile un calo del 32%
• nell’indirizzo tessile è prevedibile un calo del 32%
• nell’indirizzo trasporti è prevedibile un incremento del 6,6%
• nell’indirizzo agrario è prevedibile un calo del 22%
(per l’indirizzo costruzioni non è possibile un confronto col precedente istituto per geometri, per gli indirizzi informatico e chimico vedere le aree delle discipline matematico-informatiche e l’area scientifica).

Roma, 29 luglio 2005

(10 – continua)

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