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Scuole italiane all’estero: esito delle assemblee di inizio anno

Inviato al MAECI un elenco dettagliato dei principali punti di criticità. La FLC CGIL richiede un confronto per una soluzione condivisa.

24/11/2020
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La FLC CGIL ha tenuto nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2020 assemblee in molte sedi e nazioni dove sono attivi scuole, corsi e lettorati con personale scolastico italiano in servizio.

Le assemblee - svoltesi tutte in modalità a distanza - sono servite per un dialogo diretto con i lavoratori sulle condizioni di inizio anno scolastico e su tutte le difficoltà che stanno affrontando, principalmente a causa della pandemia, che ha modificato pesantemente la gestione di tutte le attività scolastiche.

In primo luogo sono stati evidenziati i problemi della sicurezza e del tracciamento dei contagi, che all’estero, per le normative locali, non sono così trasparenti come in Italia.

Sono emersi poi i temi della quarantena (che il MAECI si ostina a ricomprendere nei 60 gg dell’art.183 del DPR 18/67), del rientro in Italia e della gestione amministrativa dei lavoratori.

Il dossier raccolto, che vi proponiamo di seguito, è stato inviato al MAECI con la richiesta da parte della FLC CGIL di un incontro di confronto puntuale su tutti gli argomenti presentati.
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Nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2020, la FLC CGIL ha tenuto assemblee con il personale italiano all’estero in diverse sedi e nazioni per discutere dei principali problemi dell’avvio dell’anno scolastico, con particolare riguardo per la sicurezza e la gestione amministrativo-giuridica del personale.

Sono emersi i seguenti punti che si sottopongono all’attenzione dell’Ufficio V - Sistema della formazione italiana nel mondo, della Direzione Generale per la promozione del sistema Paese del MAECI, e che per comodità si riassumono per argomenti.

Tema sicurezza

  • Sono necessari maggiori raccordi fra i consolati, le amministrazioni locali e il personale scolastico: non sempre le indicazioni locali sono facilmente reperibili, non sempre i docenti le ricevono direttamente dalle istituzioni scolastiche locali dove lavorano.
  • Occorre attivare modalità di comunicazione più trasparenti, rapide e dirette per avvisare i docenti (soprattutto quelli dei corsi) della presenza di casi positivi al Covid: spesso manca del tutto un sistema di tracciamento, mancano anche delle indicazioni specifiche che, pur nel rispetto della privacy, permettano al docente di venire a conoscenza dell’eventuale positività degli alunni dei corsi.

Tema giuridico / normativo

  • Gestione del periodo di quarantena / isolamento fiduciario (personale non positivo): il MAECI continua a considerare questo periodo all’interno dei 60 gg. previsti dall’art.183 del DPR 18/1967, nonostante le recenti disposizioni di legge (in ultimo il DM della Funzione Pubblica del 19 ottobre 2020, che recepisce la L. 126/2020) lo escludano dal periodo di comporto. Alla lunga, considerata la situazione pandemica ed il rischio di contagio a cui sono sottoposti i docenti in molti Paesi dove lavorano, c’è la possibilità di essere restituiti ai ruoli metropolitani. Per questo è opportuno attivare - in ottemperanza con le norme italiane - attività di didattica a distanza (diverso il caso se si è positivi al Covid) che permettano al personale in servizio all’estero di essere considerato in servizio e non in malattia. Al pari del restante personale consolare diplomatico, è necessario estendere l’esclusione dai periodi di quarantena al personale scolastico che rientra in Italia.
  • Difficoltà nella fruizione delle ferie in Italia per il perdurare di situazioni di sorveglianza attiva (sia in Italia come da dpcm 3 novembre 2020, allegato 21; sia all’estero dove prevista): si ripresenta la difficoltà della scorsa Pasqua e di quest’estate per il personale di rientrare in Italia, godere delle ferie e poi ritornare in servizio all’estero. I periodi di quarantena dove previsti potrebbero azzerare i giorni di ferie [persistono ancora situazioni di ferie pregresse non fruite a causa dell’interpretazione restrittiva del periodo di sorveglianza sanitaria].

Gestione amministrativa

  • Gestione dei documenti per contributi abitazione etc: la situazione di emergenza ha richiesto una riorganizzazione anche degli uffici consolari, che opportunamente stanno lavorando con riduzione di orari di apertura al pubblico. Pertanto in molte circoscrizioni consolari è venuto meno il rapporto di assistenza diretta: per questi motivi ci sono giunte segnalazioni di difficoltà nel caricare i documenti nel cassetto virtuale a disposizione del personale all’estero. E’ importante che il Maeci intervenga o per migliorare il sistema o per prevedere delle proroghe. Diversamente il MAECI dovrebbe ripristinare la possibilità per il personale scolastico di accedere al portale direttamente dal proprio computer, almeno fino alla fine dell'emergenza sanitaria.
  • Cessazione e riassunzione a distanza. Per i motivi sopra citati è opportuno prevedere che anche la cessazione e la riassunzione del personale possa avvenire con modalità remota a distanza.
  • Adeguamento del sistema di trasmissione dei contributi: allineamento con l’INPS. Registriamo purtroppo che continuano ad esserci dei disallineamenti fra l’attestato del versamento dei contributi ai fini pensionistici da parte del MAECI e la posizione contributiva certificata dall’INPS a ciascun singolo lavoratore. Stante il diritto del lavoratore di poter verificare in ogni momento la sua posizione pensionistica, è necessario che il MAECI operi in sinergia con l’INPS per il superamento di questo disguido che comporta la ripetuta lavorazione di una singola pratica, e da parte del MAECI, a cui viene richiesta la certificazione di contributi, e da parte delle Scuole.
  • Adeguamento dei coefficienti di sede e dei coefficienti di disagio. La crisi sanitaria si sta legando ad una crisi economica che richiede la revisione dei coefficienti di sede e di disagio.

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