Scuola paritaria: no alla precarizzazione dei rapporti di lavoro
Per le OO.SS. la circolare del MIUR deve essere ritirata!
Tra i vari interventi di fine legislatura del Ministro Moratti, a sostegno dei gestori delle scuole private paritarie, abbiamo avuto modo di ricordare, nei giorni passati, quello relativo alla circolare/nota del MIUR il dispositivo stabilisce, in barba a quanto previsto dalla legge di parità (L. 62/2000), che il mancato rispetto degli obblighi contrattuali non costituisce motivo di revoca dello status di scuola paritaria.
Come FLC Cgil abbiamo denunciato questo ennesimo tentativo del Ministro di stravolgere, con un atto amministrativo, una legge dello Stato pur di soddisfare le richieste di una parte del suo elettorato.
Per il Ministro Moratti i diritti contrattuali delle lavoratrici e dei lavoratori delle scuole paritarie – circa novantamila – sono un optional!
Per il Ministro Moratti l’articolo 36 della Costituzione, secondo il quale “ Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro ed in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa” , non è applicabile al personale docente, ata e direttivo in servizio nelle scuole paritarie.
Per il Ministro Moratti quei gestori di scuole paritarie, che non applicano ai propri dipendenti i Ccnl di settore e che ricorrono al lavoro irregolare e sottopagato, non solo sono perfettamente in regola, ma possono continuare a sfruttare i lavoratori e ad arricchirsi sulle loro spalle.
La disposizione ministeriale, oltre ad essere illegittima, rappresenta una vera e propria “legalizzazione” del lavoro nero e sommerso alimentando di fatto un pericoloso dumping contrattuale.
In uno Stato di diritto è inammissibile che un Ministro della Repubblica, nell’esercizio delle sue funzioni, ponga in essere atti amministrativi di tale gravità, laddove, invece, il suo ruolo dovrebbe essere quello di garantire l’applicazione della legge.
Con lettera unitaria del 9 gennaio, le organizzazioni sindacali della scuola – FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS ConfSal – hanno contestato la posizione del Ministero e hanno chiesto, unitariamente, il ritiro di quella disposizione illegittima perché in contrasto con le disposizioni di legge e con gli stessi orientamenti a sui tempo assunti dallo stesso Ministero.
Le lavoratrici e i lavoratori delle scuole private paritarie, al pari di tutti gli altri lavoratori, hanno il diritto ad avere condizioni economiche e normative previste dai Ccnl di categoria, così come è previsto dalla legge di parità scolastica.
Il Ministero nel concedere la parità scolastica deve esigere tassativamente che i gestori delle scuole paritarie debbano applicare al personale i Ccnl di settore pena la revoca della parità.
Roma, 10 gennaio 2006
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