Schede di valutazione nelle scuole del primo ciclo: il Ministro a passo di gambero
Una nota ministeriale elude le richieste di chiarezza e uniformità avanzate dalle scuole su cui FLC Cgil era tornata con una lettera al ministro. Si torna al fai-da-te
Datata 10 novembre 2006 con protocollo 10434, viene pubblicata oggi sul sito ministeriale una nota di chiarimento sulla valutazione degli alunni del primo ciclo e sull’esame di Stato.
Richiamando la nota del 31 agosto, il Ministro ricorda che l’anno scolastico in corso è un anno-ponte durante il quale si procederà alla revisione delle Indicazioni Nazionali, attraverso cui saranno individuati gli obiettivi essenziali per ogni ciclo scolastico e quindi le competenze da certificare.
Implicitamente, dunque, il Ministro ammette che allo stato attuale non è possibile diramare nuove e specifiche disposizioni. I lavori sono in corso.
Ma che fare nel frattempo? Proprio questa era la questione sollevata nei giorni scorsi da FLC Cgil, che in materia riteneva non sufficienti le indicazioni contenute nelle note di indirizzo per l’avvio dell’anno scolastico e invitava il Ministro a dar seguito ad impegni assunti verbalmente.
La nota odierna resta invece saldamente ancorata a quanto scritto il 31 agosto: l’attestazione dei livelli intermedi è affidata a sobrie schede di valutazione la cui predisposizione è compito di ogni istituzione scolastica. Il rispetto e l’esercizio dell’autonomia scolastica è inteso, anche dall’attuale Ministro ahinoi, in puro stile morattiano.
Siamo tornato alle schede fai-da-te in nome dell’autonomia. Con alcune precisazioni: il Collegio Docenti deve deliberare l’adozione, la scheda deve contenere i giudizi riguardanti le diverse discipline, compresi gli insegnamenti facoltativo-opzionali e il comportamento.
Si rimandano così al mittente tutte le problematiche sofferte dalle scuole, senza dare indicazioni di rilievo: quali insegnamenti valutare? Quali indicatori tenere in considerazione? Desunti dalle Indicazioni Nazionali o dai Programmi? Quali modalità adottare nella formulazione dei giudizi?
Evidentemente ogni scuola si regolerà da sé, sulla base dei piani di lavoro che si è data e di proprie autonome decisioni supportate da delibere formali.
Alla faccia della immediata e facile comunicazione con le famiglie e tra scuole che in tanti (e fra essi anche FLC Cgil) richiedevano.
La seconda parte la nota odierna si occupa degli esami di Stato finali per ciascun ciclo dell’istruzione. Ricordando che è all’esame un disegno di legge sull’esame di stato del secondo ciclo che abroga le competenze dell’Invalsi in materia, il Ministero si riserva di impartire successive disposizioni entro il 28 febbraio.
Dubitiamo tuttavia che entro quella data possano essere diramate disposizioni precise per quanto riguarda la certificazione finale delle competenze, se è vero come è vero quanto la stessa nota ricorda in apertura, e cioè che obiettivi e competenze devono essere definiti dalle riviste Indicazioni Programmatiche Nazionali, il cui iter non sarà certo concluso nei prossimi mesi. (Ricordiamo per inciso che è in corso la sottoscrizione dell’appello lanciato dall’associazione professionale PROTEO, subito raccolto da FLC Cgil, per chiedere il rapido e definitivo superamento delle Indicazioni Nazionali.)
Non possiamo perciò che considerare del tutto elusiva ed insoddisfacente la nota diramata oggi. Un passo indietro rispetto la nota del 12 giugno scorso con cui si era riconosciuta la legittimità dell’impiego delle schede di valutazione fornite dal Ministero alle scuole fino al 2003.
Così come sono passi indietro (e in contraddizione con quanto contenuto nella nota di indirizzo del 31 agosto) il giudizio diviso fra insegnamenti obbligatori e insegnamenti opzionali-facoltativi e il giudizio di comportamento come giudizio a sé, cosa che non ha alcun appiglio normativo.
Roma, 15 novembre 2006
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