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Il Ministero della Funzione Pubblica smentisce il MAE

Il disegno politico del MAE è ormai evidente: mettere in discussione l’intera struttura contrattuale

21/10/2004
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1. La marcia indietro del MAE sulle relazioni sindacali
Il disegno politico del MAE è ormai evidente: mettere in discussione l’intera struttura contrattuale. Come si ricorderà prima della pausa estiva le OO.SS. avevano sottoposto alla delegazione di parte pubblica un’ipotesi di protocollo di intesa “sulle relazioni sindacali e sulle materie da trattare entro date certe a partire dal mese di settembre” per dare piena attuazione agli impegni contrattuali con particolare riferimento a quanto contenuto nel Capo X del CCNL. Successivamente, in data 18 agosto, il ministro plenipotenziario. Savoia, capo della delegazione di parte pubblica, in risposta alle richieste delle OO.SS. dichiarava la piena disponibilità al prosieguo della trattativa proponendo alcune modifiche. Di fatto, con quella comunicazione, veniva sbloccata la situazione di “empasse” che aveva caratterizzato le relazioni sindacali nei mesi precedenti: le controproposte dell’Amministrazione erano in gran parte accoglibili e quindi si era in presenza di una sostanziale convergenza tra le parti.
Nell’incontro del 1 ottobre u.s. invece, a situazione invariata, le OO.SS. hanno dovuto registrare una repentina e immotivata inversione di marcia da parte della delegazione di parte pubblica capitanata dal cons. d’ambasciata Leonardo Sampoli in sostituzione del min. Savoia. Infatti la delegazione di parte pubblica dichiarava, contraddicendosi, la sua indisponibilità a firmare qualsiasi intesa sulle relazioni sindacali perché “ in attesa di chiarimenti sulla materia della contrattazione da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica”.
Ovviamente si tratta di una posizione politica inaccettabile perché si colloca al di fuori di qualsiasi logica pattizia e con conseguenze e implicazioni devastanti per il settore estero in quanto minano alla base i diritti dei lavoratori e dei loro rappresentanti contrattualmente sanciti. L’intenzione è chiara: il MAE vuole operare in regime di arbitrio e discrezionalità senza i vincoli contrattuali
Così, ad oltre un anno dalla firma del contratto, il MAE mette pretestuosamente e strumentalmente in discussione le norme contrattuali sancite dal Capo X e lo fa in spregio delle stesse regole contrattuali e in contrasto con le stesse disposizioni dell’Aran.

2. La posizione dell’ARAN e del Ministero della Funzione Pubblica
Eppure l’Aran aveva risposto, nel giugno u.s., in maniera chiara ed univoca al quesito posto dal MAE “relativo all’applicabilità del CCNL della scuola al personale scolastico in servizio presso le istituzioni italiane all’estero”.
L’Agenzia aveva ricordato in quella occasione che il CCNL della scuola è stato firmato in via definitiva il 24-7.2003, dando così piena attuazione all’art 69 del D.Lgs 165/2001 rendendo superate tutte le norme speciali e generali del pubblico impiego antecedenti il 13.01.1994.
Inoltre aveva sottolineato che i 26 articoli presenti nello specifico Capo X, salva l’eccezione dell’art 118 che fissava a Roma il foro competente, erano tutti già contenuti nei precedenti accordi contrattuali alla cui stesura lo stesso MAE aveva contribuito fattivamente. Infine l’Agenzia aveva ribadito, con secca puntualità, che, pur comprendendo le esigenze di natura amministrativa, l’unica possibilità per una revisione della normativa contrattuale può essere esercitata solo in occasione dell’avvio del negoziato per il rinnovo del secondo biennio economico 2004-2004 per il quale deve essere emanato il relativo atto di indirizzo; in quel contesto il Ministero della Funzione Pubblica, d’intesa con il MAE e con gli altri componenti del Comitato di settore, potrebbe fornire opportuni istruzioni per una modifica della normativa. In attesa di ciò le norme contrattuali in vigore sono quelle presenti nel contratto e non sono suscettibile ad alcuna modifica.
Come si vede si tratta di una posizione precisa e puntuale, coerente con quanto disposto dalla legge e dallo stesso contratto.

3. Obiettivo MAE: vanificare il CCNL
Nonostante i chiarimenti e le precisazioni dell’Aran, il MAE ha voluto insistere nella sua posizione politica sostenendo, in maniera strumentale, di essere in attesa della risposta del Ministero della Funzione Pubblica. Appaiono fin troppo evidenti gli intenti dell’Amministrazione che mirano a vanificare e quindi non rendere operative, nel breve periodo, le disposizioni contrattuali e successivamente a introdurre quelle modifiche di decontrattualizzazione di alcune norme che disciplinano il rapporto di lavoro del personale docente e ata in servizio nelle scuole e istituzioni scolastiche italiane all’estero.
Gli istituti contrattuali oggetto di revisione da parte del MAE sono quelli relativi all’art. 97 (sistema delle relazioni sindacali), art. 100 (progetti finalizzati..), art. 102 (rapporto di lavoro a tempo determinato), art. 104 (mobilità), artt. 105 e segg. (mobilità professionale verso le istituzioni scolastiche all’estero). Praticamente l’intera ossatura contrattuale non solo viene rimessa in discussione ma viene vanificata già da oggi. Al personale a tempo determinato verranno ancora una volta negati i diritti contrattuali sia economici che normativi; al personale a tempo indeterminato verrà negato il diritto contrattuale di inserirsi, dopo tre anni, nelle graduatorie permanenti per l’invio all’estero; alle istituzioni scolastiche verrà negata la possibilità di vedere riconosciuta l’autonomia scolastica e di ricorrere alla progettualità per ampliare l’offerta formativa; alle organizzazioni sindacali verrà negata l’agibilità sindacale a livello territoriale.

4. Il no delle OO.SS. allo smantellamento del CCNL
Dal quadro appena delineato appare chiaro che è in atto, in seno al MAE, uno scontro di potere senza esclusione di colpi - basti pensare all’aperta delegittimazione della la posizione di disponibilità al prosieguo della trattativa manifestata dal ministro Savoia nella sua citata lettera ne è la palese dimostrazione - le cui conseguenze si riflettono drammaticamente sulle condizioni di lavoro del personale che vede un ridimensionamento drastico dei propri diritti.
Sarebbe, però, decisamente riduttivo ricondurre l’intera vicenda ad un mero scontro di potere all’interno dell’Amministrazione in cui vengono decise le progressive sorti di questo o quel burocrate. Con questa grave e pesante posizione politica il MAE vuole ridurre al minimo il diritto alla contrattazione e alle prerogative sindacali, cercando di imbrigliare le stesse OO.SS. nella logica del consociativismo legato agli interessi dell’ufficio a scapito del diritto e della trasparenza degli atti. Per questo viene impedita, con ogni strumento possibile, una normale evoluzione della contrattazione coerente con le scelte contrattuali a suo tempo condivise.
Le OO.SS. ritengono che questa politica vada contrastata ad ogni livello e vada sconfitta perché destinata a far precipitare nel caos le scuole e istituzioni scolastiche italiane all’estero, perché si vogliono ridurre i diritti delle persone, perché si vuole favorire un processo di privatizzazione selvaggio sia delle istituzioni sia dei diritti, perché si vuole affossare un patrimonio comune a vantaggio degli interessi di pochi.

Roma, 21 ottobre 2004

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