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Estero. Ancora un mancato accordo sul contingente

Ancora una volta il MAE sceglie la via del contenimento della spesa e di una arbitraria distribuzione delle scarne risorse. Disattesi gli impegni assunti nella Finanziaria 2008: le risorse aggiuntive hanno rimpinguato le casse degli enti. Le OO.SS. dicono no alla privatizzazione strisciante dei corsi di lingua e cultura.

20/02/2008
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Dopo i tagli del passato anno scolastico ci aspettavamo una consistente inversione di tendenza da parte del MAE in relazione appunto al contingente del personale di ruolo in forza nelle scuole, nelle istituzioni scolastiche e nei lettorati funzionanti all’estero.

Purtroppo non è stato così! Di quei settanta posti tagliati, per effetto di una drastica riduzione del capitolo MAE relativo agli assegni di sede, nonostante che tale capitolo (cap. 2503/1) abbia registrato un incremento di 2.447.698,00 euro in più per l’anno 2008 il MAE ne ha ripristinati solo 11 posti.

Dette unità aggiuntive rispetto al passato anno scolastico non solo risultano essere decisamente esigue rispetto al fabbisogno, ma sono decisamente inferiori rispetto al budget di incremento disposto in Finanziaria 2008. Questo scarto clamoroso è stato giustificato dal MAE come necessario per recuperare le diseconomie del passato anno scolastico in quanto il taglio, ad avviso dell’Amministrazione, avrebbe dovuto essere più consistente. Un ragionamento questo decisamente contraddittorio e sicuramente non corretto giudicato dalle OO.SS. inaccettabile e insostenibile soprattutto alla luce di un’altra novità prevista nella finanziaria 2008.

Al comma 60 dell’art. 2 della Finanziaria 2008 al punto b) vengono stanziati “ 5,5 milioni di euro per il finanziamento delle iniziative scolastiche, di assistenza scolastica e di formazione e perfezionamento professionali, di cui alla legge 3 marzo 1971, n. 153” .
Queste risorse che facevano parte di un pacchetto di interventi a sostegno degli italiani nel mondo dovevano finanziare, a nostro avviso, tutti gli interventi di cui alla legge 153/71 e quindi anche quelli in materia di promozione della lingua e della cultura sostenuti direttamente dallo Stato tramite appunto il MAE.

Invece quelle risorse sono andate tutte a incrementare l’attività degli enti gestori di cui al cap. 3153 che sono pertanto passate da 29.500.000,00 euro nel 2007 a 34.000.000,00 nel 2008. Un sostegno all’iniziativa privata di notevole consistenza che la dice lunga sulla politica di deregulation dell’intervento pubblico messa in campo dal MAE nel corso degli ultimi anni in relazione ai corsi di lingua e cultura.

Operazione questa giudicata disastrosa dalle OO.SS. perché portatrice di una strisciante privatizzazione degli interventi i cui esiti sono destinati a disarticolare il ruolo centrale del pubblico tutto a vantaggio di un privato non certo trasparente e in larga parte inefficace sotto il profilo qualitativo.

Nonostante le sollecitazioni delle OO.SS. il MAE ha dato risposte elusive trincerandosi sul fatto che tale scelta è stata imposta dal MEF (Ministero dell’Economia e Finanza). Il che equivale a dire che Gesù Cristo è morto di freddo!

Sappiamo benissimo che sulla destinazione di queste risorse verso gli enti ha giocato molto la solita lobby di cui fanno parte alcuni ex parlamentari eletti nelle liste all’estero e proprio per questo, abbiamo come FLC Cgil e come OO.SS., criticato fortemente alcuni progetti di legge presentati nella passata legislatura.

Queste ragioni, unitamente alle altre tradizionali dettate dalla mancanza di una seria politica di programmazione degli interventi hanno indotto le OO.SS. ad esprimere un netto dissenso con le proposte dell’Amministrazione e a concludere la concertazione con due verbali mancato accordo relativi rispettivamente ai personale docente e Ata e ai dirigenti scolastici.

Roma, 20 febbraio 2008

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