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FLC CGIL Piemonte: "contratto e contrattazione sono gli strumenti per migliorare la scuola"

Il 22 dicembre 2011 il Comitato direttivo regionale della FLC CGIL Piemonte approva un ordine del giorno.

23/12/2011
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Riconquistare il CCNL, rafforzare la contrattazione integrativa,
migliorare la scuola

I danni prodotti alla scuola pubblica statale negli ultimi anni sono stati enormi.

I provvedimenti del Governo Berlusconi hanno degradato scientificamente la qualità della scuola pubblica attraverso il taglio degli organici, la riduzione del tempo scuola, il drastico taglio ai finanziamenti ed il non pagamento dei residui degli anni precedenti (si arriva a 2 miliardi di euro a credito dallo Stato).

Soprattutto ha scelto di bloccare per i prossimi tre anni il contratto del personale pubblico, peggiorandone nel contempo le condizioni di lavoro.

Attraverso una campagna di stampa denigratoria nei confronti della scuola e dei lavoratori si è cercato di banalizzare il lavoro dei docenti e di tutto il personale.

I dirigenti scolastici ed i lavoratori della scuola sono stati descritti come incapaci e fannulloni.

Si è tentato di rendere superfluo (se non inutile) il ruolo delle RSU e della contrattazione a livello di scuola, intervenendo con il DLgs 150/2009 e con il decreto correttivo n.141/11. Il contenuto dell'intervento legislativo è certamente pesantissimo dal punto di vista del principio giuridico che vuole accreditare, ma assolutamente non risolutivo ed anzi, si può dire, praticamente nullo.

Si è cercato infatti, anche attraverso queste impostazioni legislative, di rompere la coesione tra i lavoratori della scuola, secondo l’antico principio del “divide et impera”, dimenticando che la scuola è una “comunità” di persone che lavora per scopi educativi, e quindi per sua struttura deve essere una “comunità educante”, dunque di per sé lontana da quei rapporti muscolari di potere tanto cari all’ex ministro Brunetta.

In questi anni le scuole hanno sofferto una pressante azione dei Ministri Gelmini e Brunetta che chiedevano ai dirigenti di imporre cambiamenti e modelli educativi non condivisi e sanzionatori, adottando comportamenti autoritari nelle relazioni con i lavoratori e nella contrattazione integrativa.

La scuola ha bisogno di poter lavorare contando sulle risorse  professionali ed economiche indispensabili ed ha bisogno di ritrovare la serenità necessaria per assicurare il servizio di istruzione e la sua qualità. Rispetto quindi per i lavoratori (dirigenti, docenti ed ata) e per la scuola, rafforzamento dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e della loro capacità di progettare, ricercare, innovare, valutare e migliorare.

Per questo

Occorre riaffermare il contratto, come strumento di gestione del rapporto di lavoro, e contrastare le limitazioni e le storture introdotte dal Dlgs 150/2009 (quindi piena esigibilità dell’art.6 del CCNL), riconoscendo che ci sono priorità da affrontare per tutti i lavoratori pubblici, come la difesa del potere d’acquisto e il riconoscimento delle professionalità.

Diventa indispensabile restituire piena titolarità alle parti in capo alle decisioni sul lavoro nelle scuole e riconoscere la contrattazione integrativa come strumento per costruire il consenso e la condivisione, oggi indispensabili per garantire l’esercizio della funzione costituzionale della scuola a fronte della riduzione delle risorse professionali.

La contrattazione di scuola,  come delineata dall’art.6 del CCNL, seppur  appesantita da gravi problemi organizzativi derivanti dai tagli delle risorse economiche ed umane, rimane un imprescindibile atto di democrazia e partecipazione, attraverso il quale si rafforza l’autonomia dell’Istituzione Scolastica, il ruolo del Dirigente scolastico e quello delle RSU e degli OO.CC. (Collegio dei Docenti e Consiglio d’Istituto).

Alla qualità della scuola serve una nuova stagione che rimuova definitivamente conflitti inutili e dannosi e dia certezza che le regole di utilizzo dei lavoratori e i cosiddetti obblighi connessi al rapporto di lavoro siano definiti attraverso la contrattazione nazionale e integrativa.

Il direttivo della FLC PIEMONTE impegna le proprie strutture a promuovere il ripristino delle corrette relazioni sindacali all’interno delle scuole, nelle quali le prossime elezioni delle RSU costituiranno un momento fondamentale per dare certezza alla contrattazione ed alla rappresentanza dei lavoratori, condizioni indispensabili per l’esercizio di corrette e proficue relazioni.