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Liberazione-La Cgil va all'attacco

Scettica anche la Uil, solo la Cisl è contenta La Cgil va all'attacco: "Una cosa ridicola" Roberto Farneti Un risparmio di 5 euro a famiglia: questo il misero risultato che il governo rius...

01/09/2002
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Liberazione

Scettica anche la Uil, solo la Cisl è contenta
La Cgil va all'attacco: "Una cosa ridicola"
Roberto Farneti
Un risparmio di 5 euro a famiglia: questo il misero risultato che il governo riuscirà a ottenere sospendendo per tre mesi il previsto aumento della bolletta della luce. Se poi si considera che l'esecutivo, per bocca del ministro del Welfare Roberto Maroni, ha già confermato che il tasso d'inflazione programmato per il 2003 è dell'1,4%, troppo lontano persino dall'ottimista 2,4% rilevato recentemente dall'Istat, allora si capisce la reazione negativa del sindacato.
"Una cosa ridicola", attacca Giuseppe Casadio, segretario confederale della Cgil, mentre la Fiom avverte: l'unica strada credibile per difendere il potere d'acquisto delle retribuzioni è aumentare i salari, che continuano a crescere meno dell'inflazione. Anche per la Uil il blocco dei prezzi amministrati "rischia di non avere alcun effetto pratico" e, in ogni caso, il decreto emanato dal Consiglio dei ministri stride con le dichiarazioni tranquillizzanti del ministro Antonio Marzano. "Il governo continua a dire che l'inflazione è sotto controllo - osserva il numero due della Uil, Adriano Musi -, ma le decisioni prese testimoniano la preoccupazione di dati e costi che sono dentro le tasche dei cittadini e che evidentemente sfuggono agli occhi degli istituti statistici". Solo la Cisl, ma non è certo una sorpresa, ha il coraggio di definire la sospensione degli aumenti "un atto positivo", sia pure limitato nel tempo.

Tutti i sindacati, invece, giudicano irrealistica un'inflazione programmata all'1, 4% e si preparano a chiedere aumenti superiori in vista dei prossimi rinnovi. Ma il governo fa orecchie da mercante e prova ad aggrapparsi ai dati provvisori sulle retribuzioni diffusi dall'Istat, in base al quale le paghe orarie dei lavoratori dipendenti sarebbero cresciute a luglio dello 0,3% rispetto al mese precedente. Su base annua, invece, l'indice delle retribuzioni ha segnato un aumento del 2,2% di fronte a un tasso di inflazione pari al 2,3%. La Cgil non cade nel trabocchetto: "L'andamento salariale per poterlo apprezzare su valori reali dell'inflazione - spiega Casadio -, va esaminato su tempi più lunghi perché i cicli contrattuali durano 4 anni". Nel breve periodo, prosegue il segretario della Cgil "può scattare una tranche di aumento contrattuale ma i dati rischiano di non essere significativi".

Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom Cgil, taglia corto: l'incremento del 2,2% delle retribuzioni contrattuali di fronte a un'inflazione "ufficiale" del 2,4%, mentre aumenta il drenaggio fiscale sulle buste paga, "conferma il calo del potere d'acquisto di buona parte del lavoro dipendente". A questo punto la piattaforma del contratto dei metalmeccanici dovrà inevitabilmente "basarsi su una stima dell'inflazione reale attesa per i prossimi due anni e non su quella programmata, mentre il contratto - sottolinea ancora Cremaschi - dovrà retribuire anche una parte della crescita della produttività". La Federmeccanica, avverte il segretario nazionale Fiom "prenda sul serio questa impostazione e non pensi di poter fare la fotocopia dell'ultimo contratto: il bisogno di incremento delle retribuzioni dei metalmeccanici è molto forte e gli industriali saranno costretti a prenderne atto".

Anche il resto della Cgil, tuttavia, non è disposto a stare con le mani in mano. "Se il 3 settembre all'Aran verrà confermata l'indisponibilità a modificare gli stanziamenti adeguandoli al tasso d'inflazione - avverte il segretario generale Fp Cgil Laimer Armuzzi -, chiederemo a Cisl e Uil l'immediata apertura di una fase di lotta in tutto il pubblico impiego". Stesso discorso per quanto riguarda la scuola: "Copertura dell'inflazione ed equiparazione alle retribuzioni europee sono gli obiettivi contenuti nella piattaforma contrattuale confederale", ricorda il segretario generale della Cgil scuola Enrico Panini.


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