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Corriere-Università, oggi la fiducia. Incidenti in piazza

Scontro sulla riforma dello stato giuridico. Moratti: "Garantiamo selezione e merito". L'Unione: "E' un colpo di man...

29/09/2005
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Corriere della sera

Scontro sulla riforma dello stato giuridico. Moratti: "Garantiamo selezione e merito". L'Unione: "E' un colpo di mano"
Università, oggi la fiducia. Incidenti in piazza
Professori e ricercatori protestano davanti a Palazzo Madama. "Blocco delle lezioni in ottobre"
ROMA - In un clima teso, tra blocchi stradali, tafferugli e giudizi critici espressi dalla maggior parte degli atenei, il Senato voterà stamani la fiducia sulla riforma dello stato giuridico dei prof universitari. Il voto probabilmente segnerà l'inizio di uno scontro tra il governo e gran parte del mondo accademico che potrebbe trascinarsi per tutto l'autunno. Ieri mattina le prime avvisaglie del nuovo clima.

I TAFFERUGLI - Alcune centinaia di docenti e giovani ricercatori provenienti dagli atenei di diverse parti d'Italia hanno organizzato un sit-in davanti all'ingresso principale di Palazzo Madama, in concomitanza con la discussione in Aula. I manifestanti hanno occupato la strada impedendo la circolazione delle auto. Dimostranti e forze dell'ordine sono anche venuti a contatto, quando alcuni docenti hanno srotolato uno striscione in mezzo alla strada. È volato qualche schiaffo, ci sono stati spintoni. Almeno un giovane è stato fermato e identificato dalle forze dell'ordine.

L'OTTOBRE CALDO - Si preannuncia un ottobre caldo. Il presidente della Conferenza dei rettori, Piero Tosi, ha chiesto un incontro al presidente della Camera, Casini. E' preoccupato, come lo sono tutti i rettori: "E' inaccettabile una forzatura parlamentare su un tema così importante". Teme che "il blitz" possa ripetersi a Montecitorio. Per Tosi non sono state "individuate reali possibilità, basate sul merito, per l'accesso nei ruoli universitari dei giovani meritevoli".

IL BLOCCO DELLE ATTIVITÀ - Sindacati e associazioni di docenti contrari alla riforma hanno intenzione di bloccare ogni attività degli atenei tra il 10 e il 15 del prossimo mese, il periodo in cui la riforma dovrebbe passare alla Camera. "Gli atenei italiani - ricorda Giuseppe Allegri, esponente della Rete dei ricercatori precari - si mantengono su lavoratori precari che per poche migliaia di euro tengono corsi durante tutto l'anno accademico, svolgono attività di tutoraggio, seguono i laureandi per le tesi di laurea e tengono gli esami". A rischio, dunque, nelle prossime settimane le lezioni in molti corsi e le sessioni di esame. Nei mesi scorsi, proprio per evitare reazioni esasperate, il testo è stato modificato dal governo. Il maxiemendamento che sarà votato oggi consente infatti alle facoltà di assumere ricercatori a tempo indeterminato fino al 2013, insomma il ruolo non sarà soppresso prima di otto anni. Era uno dei passaggi più contestati. E nei giudizi di idoneità per professore associato prevede una quota di posti aggiuntiva pari al 15 per cento, una vera e propria "riserva", di cui beneficeranno anche i ricercatori. Si è cercato, insomma, di dare una speranza di carriera a giovani docenti e studiosi, che però speravano in una terza fascia.

IL MINISTRO - "Un giusto riconoscimento ai ricercatori che per lunghi anni hanno svolto attività didattica all'interno dell'università, prevedendo per loro concorsi riservati - ha detto il ministro Moratti -. Diamo opportunità ai giovani ricercatori di accedere al ruolo di professore ordinario e associato e, in linea con tutti i Paesi europei, diamo più opportunità ai giovani di entrare nel sistema universitario garantendo nel contempo criteri di selezione e di merito".

LE OPPOSIZIONI - Chi contesta la riforma però è convinto che queste misure saranno in parte vanificate dalla mancanza di risorse. E' quello che temono i rettori. E' quanto denunciano le forze dell'opposizione. I senatori dell'Unione non hanno usato mezzi termini per commentare la fiducia chiesta dal governo: "insulto alla democrazia", "disprezzo per il Parlamento", "colpo di mano". "Il ministro Moratti arriva in extremis della legislatura con un atto estremo come la fiducia - dice la senatrice Albertina Soliani (Margherita) -. Ma questo è un segno della sconfitta, perché si punisce proprio l'università, che è uno dei luoghi della democrazia, con un atto antidemocratico".

Giulio Benedetti


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