Repubblica-Palermo-Maturità, casse vuote per i docenti

Tensione fra i professori in vista degli esami. Tremonti ha rastrellato tutte le somme disponibili
Maturità, casse vuote per i docenti
Mai arrivati i soldi dell'anno scorso: minacce di sciopero

Allo scientifico di Termini si progetta un forfait di massa In qualche istituto supplenti senza stipendio da gennaio
SALVO INTRAVAIA

I soldi non arrivano e scoppia la protesta fra gli insegnanti. I docenti del liceo scientifico di Termini Imerese vogliono disertare la maturità perché sono ancora in attesa dei soldi dell'anno scorso, mentre alcuni supplenti aspettano lo stipendio da cinque mesi. A pochissimi giorni dall'inizio degli esami di stato, ci sono ancora docenti che non ha ricevuto il compenso (poco più di 500 euro) per gli esami svolti lo scorso anno. Una trentina di professori dello scientifico Nicolò Palmeri di Termini sono furenti. "È triste e incredibile: non esiste un'altra categoria in Italia trattata in questo modo", commenta Lina Arrigo, docente di Italiano.
Ma il caso di Termini non è il solo: le scuole siciliane hanno ricevuto soltanto un anticipo per la maturità dell'anno scorso. La restante parte è stata prelevata dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che nel dicembre scorso, per fare quadrare i conti dello Stato, ha rastrellato tutto ciò che ha trovato (di non ancora impegnato) nelle casse dei diversi ministeri. In Sicilia ha prelevato dalla direzione generale dell'ufficio scolastico regionale 18 milioni di euro che i dirigenti non avevano ancora distribuito alle scuole. Gli istituti superiori dell'Isola aspettano per la sola maturità un saldo di 5,6 milioni di euro e non si sa quando riusciranno a venirne in possesso.
Per fortuna la maggior parte degli insegnanti sono stati pagati dalle stesse scuole che hanno anticipato le somme, ma nei bilanci degli istituti questi soldi ora vengono a mancare. "Stiamo cercando qualche soluzione per ottenere dal ministero il finanziamento", dice Nunziata Barone, il dirigente dell'ufficio scolastico regionale che si occupa delle risorse finanziarie per tutte le scuole della Sicilia. E se parecchi istituti statali hanno anticipato i compensi agli insegnanti che un anno fa esaminarono gli studenti, in diverse scuole paritarie i docenti sono rimasti a bocca asciutta. Ma i debiti del ministero nei confronti dei professori siciliani non si limitano alla maturità. Gli 80 mila docenti dell'Isola sono in attesa dei fondi per le spese di autoaggiornamento (quasi 3,8 milioni di euro) previsti dalla legge finanziaria dello scorso anno, prelevati anche questi dal cosiddetto decreto taglia-spese del ministro Tremonti. Un gruppo di docenti dell'istituto tecnico per geometri Filippo Parlatore ha deciso di rivolgersi al giudice del lavoro per ottenere gli euro spesi nel 2002 per comprare libri, riviste e altro materiale di aggiornamento.
E c'è chi è ancora più sfortunato. Quattordici supplenti del quinto istituto magistrale di via Fichidindia non ricevono lo stipendio dal mese di gennaio. Fra loro c'è chi è stato costretto a disdire il contratto di locazione perché non ce la faceva più a sbarcare il lunario. "La scuola non può anticipare le somme per via delle nuove regole sul bilancio che non consentono di spostare le somme da un capitolo all'altro", dice la segretaria della scuola, Rosalba Raccuglia. Per gli sfortunati precari però sono in arrivo buone notizie. "Siamo al corrente della situazione di sofferenza di alcuni istituti palermitani - dice la Barone - ma fra poche settimane le scuole riceveranno i soldi per pagare i supplenti".