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Secondaria superiore: negli istituti alberghieri i primi effetti della fretta del Miur

Contrariamente a quanto previsto dallo stesso regolamento il MIUR nega la organizzazione per squadre e gli organici necessari negli istituti professionali alberghieri.

24/06/2010
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Già a suo tempo avevamo segnalato la scorrettezza del MIUR rispetto alla formulazione di regolamenti ancora largamente incompleti. Su questa base avevamo richiesto, inascoltati, il rinvio delle misure previste dal Ministro Gelmini. Tutti e tre i regolamenti infatti riportano un articolo che prevede la emanazione successiva di altri decreti riguardanti aspetti importanti, tra i quali la formazione delle cattedre.

Oggi, nel momento della formulazione degli organici della scuola secondaria, questa scelta comincia a dare i suoi frutti avvelenati. Ne sanno qualcosa i docenti di cucina (classe di concorso 50C) e sala bar (classe di concorso 51C) degli istituti professionali alberghieri. Essi avevano in passato una organizzazione per squadre e non per classi, il che implicava la presenza di un doppio organico per procedere alla separazione delle classi in due squadre, data la peculiarità della disciplina insegnata.

Anche nella nuova versione del cosiddetto indirizzo per l’ enogastronomia e l’ ospitalità alberghiera, dopo qualche tira e molla, si era arrivati a riprodurre questa organizzazione per squadre. La cosa è ben esplicitata nelle note ai piani orari allegati al regolamento, i quali però fanno riferimento all’articolo 8 del nuovo regolamento per gli istituti professionali. Vale a dire a quell’articolo che prevede l’emanazione di un apposito decreto, il quale a sua volta non è ancora stato emanato.

Risultato: nonostante il regolamento (ormai già pubblicato) preveda il doppio organico, l’assenza del decreto fa sì che la formazione delle cattedre sulle prime non lo contempli (sulle tabelle un asterisco rimandante alla nota non trova la nota corrispondente!) e che il sistema informatico sia stato programmato per un solo insegnante e non per due.

Questo significa aggiungere ai tagli ufficiali altri tagli surrettizi, non previsti nei testi di legge, e produrre altro personale soprannumerario. E non sarà una soluzione a posteriori in organico di fatto, a risolvere il problema, visto che questa comporterà in ogni caso la perdita della titolarità per quanti non rientreranno nell’organico di diritto, a questo punto per le prime praticamente dimezzato.

La FLC è già intervenuta presso il MIUR per chiedere una soluzione che conservi i posti previsti e che non risulti punitiva per i “soprannumerari della fretta”. Va da sé che se questo non dovesse avvenire ciò sarà oggetto anche di azioni legali: non esiste che decreti attuativi (ministeriali) deroghino dai già pur stretti margini dei regolamenti (i quali sono DPR e fonte primaria rispetto a i decreti ministeriali).

Tutto ciò ancora una volta dimostra l’estrema disinvoltura con cui questo ministero affronta il diritto ad una scuola di qualità da parte degli studenti e ad un lavoro di qualità da parte degli insegnanti. La distruzione del sistema scolastico pubblico passa anche attraverso le violazione della regolarità delle procedure.

Roma, 24 giugno 2010

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