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I dirigenti respingono le minacce e le intimidazioni

I Dirigenti Scolastici di FLC CgilCISL Scuola e UIL Scuola ritengono il documento del MIUR inviato ai Direttori Regionali alla fine di giugno un evidente intervento di intimidazione e di minaccia rivolto in primo luogo ai Dirigenti Scolastici ma in definitiva a tutti gli operatori della scuola.

01/09/2004
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I Dirigenti Scolastici di FLC CgilCISL Scuola e UIL Scuola ritengono il documento del MIUR inviato ai Direttori Regionali alla fine di giugno un evidente intervento di intimidazione e di minaccia rivolto in primo luogo ai Dirigenti Scolastici ma in definitiva a tutti gli operatori della scuola.

In quanto tale, ma anche perché infondato e, di fatto, lesivo dell’autonomia, esso è inaccettabile e va respinto con forza anche sotto il profilo politico e giuridico.

Si dice, in tale documento, che l’autonomia scolastica viene invocata ed utilizzata dagli Organi Collegiali, dalle Componenti scolastiche, dai Docenti, dai Dirigenti Scolastici e dagli Enti Locali come strumento per non applicare una legge dello stato.Nello stesso tempo si afferma che le scuole non debbono attendere ulteriori precisazioni per mandare avanti la Legge 53, che è Legge dello stato.

Come già altre volte hanno fatto, i Dirigenti Scolastici di FLC Cgil CISL Scuola e UIL Scuola, ricordano chele Leggi in vigore vanno rispettate tutte. E Leggi oggi in vigore, di rango primario, accanto alla 53/2003, sono anche il DPR 275/99 sull’autonomia delle scuole e il Contratto del Comparto scuola che regola il rapporto di lavoro del personale.

L’autonomia non è una espressione letteraria buona per le citazioni d’uso, ma è sostanza della nuova scuola italiana che va rispettata e sviluppata. Anzi, come è ormai noto a tutti, l’autonomia è, in seguito al novellato Titolo V della Costituzione, una dimensione delle scuole che non può essere inficiata dalle Leggi ordinarie.

Allo stesso modo va ricordato che i Contratti sono norme che non possono essere eluse.

Ecco perché sull’offerta formativa, sulle indicazioni nazionali, sul portfolio delle competenze, sui libri di testo la decisione, negli aspetti organizzativi e didattici, compete alle scuole. Ed ecco perché sul tutor, in applicazione dell’articolo 43 del Contratto della Scuola, le istituzioni scolastiche debbono attendere la conclusione delle trattative appena avviate. Del resto il Ministro il 6 maggio 2004, incontrando i Sindacati, ha riconosciuto la materia del tutor come materia contrattuale, tanto che su di essa è iniziato un confronto preliminare all’Aran fra parte pubblica e Sindacati a giugno, in attesa di un formale Atto di Indirizzo, e che il 30 agosto, a seguito dell’emanazione dell’Atto di Indirizzo, il confronto negoziale è formalmente partito.

Sul tutor, dunque, proprio il comportamento del Ministro, che,riconoscendo che esso è materia di Contratto, ha avviato le trattative, ha messo le scuole nella necessità e nelle condizioni di dover attendere la conclusione delle trattative prima di assumere qualsiasi decisione in merito.

Quanto al fatto che le scuole non debbono attendere ulteriori chiarimenti ministeriali, ricordiamo che la CM 29 applicativa del D.L.vo 59/2004 preannunciava sul tutor proprio i chiarimenti, anche a seguito di “appositi approfondimenti nelle sedi competenti”, che adesso si ritengono superflui. Giustamente superflui fino a quando non si sarà concluso il confronto negoziale fra le parti.

I Dirigenti Scolastici sanno che l’applicazione delle delibere degli OO.CC. conformi a tutte le Leggi in vigore non implicano sanzioni disciplinari per il personale, così come non esistono nell’ordinamento sanzioni disciplinari per i Dirigenti Scolastici abolite dalla legge istitutiva della Dirigenza e dal Contratto dell’Area V. Per i Dirigenti esiste solo la valutazione che finora, per responsabilità del MIUR che voleva introdurre un sistema valutativo punitivo e sanzionatorio, non è stato possibile varare.

I Dirigenti Scolastici di FLC Cgil CISL e UIL Scuola ritengono la strada della legalità come la via maestra da seguire.

Non possono essere le minacce di sanzioni disciplinari e le intimidazioni a portarli allo scontro con le componenti scolastiche, con gli Organi Collegiali, con gli Enti Locali. E’ loro responsabilità assicurare unclima di collaborazione e di serenità per perseguire gli obiettivi educativi che la Legge assegna alle scuole che dirigono.

Piuttosto, oggi denunciano lo stato di deprivazione di risorse finanziarie, strumentali ed umane che stanno portando le scuole a non poter garantire gli standard minimi di qualità finora assicurati (dal materiale di segreteria che manca, all’indebitamento per la tassa sui rifiuti, dal taglio del personale ata che mette a rischio l’ordinario funzionamento della scuola a partire dalla stessa sorveglianza agli alunni, alla precarizzazione del personale docente e all’aumento del numero degli alunni per classe col conseguente incremento del tasso di selezione e dispersione scolastica, al taglio dell’organico per il sostegno, alla riduzione in generale dell’offerta formativa).

E’ su tali questioni, come anche sulla grande questione di un Contratto che è scaduto dal dicembre 2001 senza che il Governo abbia fatto alcunché dopo aver promesso di risolvere il problema dell’equiparazione retributiva alle altre Dirigenze addirittura nei primi 100 giorni della legislatura, è su tali questioni che la Dirigenza Scolastica italiana richiama l’attenzione del Governo e del Ministero, invitandoli ad abbandonare la strada dell’intimidazione e della minaccia.

Coordinamento Nazionale Unitario FLC Cgil - CISL Scuola - UIL Scuola Dirigenti Scolastici

Roma 1 settembre 2004

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