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ISTAT: nasce una nuova posizione ombra?

Come si inserisce il "Capo dell’ufficio stampa” nell'ordinamento dell'Ente?

11/12/2019
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Quando è uscito il primo documento che annunciava la mini-riorganizzazione dell’era Blangiardo, abbiamo – tra le altre cose – espresso preoccupazione per una delle innovazioni previste: la creazione di un “ufficio stampa” direttamente in staff alla presidenza.

Dalle linee di organizzazione dell’Istituto è stato "chiarito" successivamente quali sono i compiti dell’ufficio stampa:

  • cura delle relazioni con old e new media attraverso una strategia multicanale e social in collaborazione con la Direzione centrale per la comunicazione, informazione e servizi ai cittadini e agli utenti;
  • predisposizione e gestione del Piano annuale dei comunicati stampa e di altri prodotti per i media;
  • monitoraggio dei media per favorire un uso corretto dei dati e delle informazioni diffuse dall’Istituto;
  • cura della rassegna stampa;
  • organizzazione di conferenze stampa e di altri eventi rivolti ai media;
  • realizzazione di comunicati stampa istituzionali, press-kit, contenuti giornalistici, materiali di supporto e di approfondimento.

In sostanza, anche guardando al personale trasferito con la maxi-delibera del 3 dicembre, il “nuovo” ufficio stampa corrisponde alla linea di attività che si occupava all’interno della DCCO dei comunicati stampa dell’Istat.

Pur non essendo un servizio, in quanto “struttura non dirigenziale” l'ufficio stampa sarà dotato di un “capo” (con la C maiuscola), in base all'articolo 9 della Legge 150/2000. Così è specificato nella delibera 1289 del 3 dicembre (pubblicata sulla Intranet una settimana dopo), con la quale “alla dott.ssa Patrizia Cacioli è conferito, l’incarico, a titolo gratuito, di Capo dell’Ufficio Stampa dell’Istituto” fino al 31 gennaio 2020.

In pratica, dopo l’incarico di aprile alla dottoressa Cacioli per traghettare, sempre a titolo gratuito, la DCCO verso la mini-riorganizzazione, e la proroga che era stata espressamente vietata nella prima delibera fino a fine novembre, l’Istat ha sentito il bisogno di creare ad hoc una nuova struttura, “non dirigenziale”, che non è nemmeno citata nel regolamento di organizzazione.

Che ruolo svolgerà il “Capo dell’ufficio stampa”? Quando cesserà l’incarico “a titolo gratuito” a Patrizia Cacioli, che comunque al massimo potrà essere procrastinato fino ad aprile, cosa succederà?

A regole vigenti, se l’Istituto pensa di avere bisogno di un “capo” per il suo ufficio stampa probabilmente dovrebbe definirlo come struttura dirigenziale e tagliare un’altra posizione da qualche altra parte (avendo utilizzato tutti i posti disponibili). Se invece il personale assegnato all’attività di ufficio stampa è a staff, come scritto nelle attuali linee organizzative, senza utilizzare la legge 150/2000, può avere uno o più responsabili di iniziativa, ma nessun “capo”.

Forse qualche risposta arriverà nel contratto “accessivo” previsto all’articolo 2 della delibera 1289, se sarà reso pubblico. Ci aspettiamo un chiarimento da parte dei vertici dell'Istituto.

È da escludere, in ogni caso, che dopo aprile 2020 possa essere ulteriormente incaricata Patrizia Cacioli, perché la norma sugli incarichi ai pensionati è chiarissima, così come appare difficile normativamente incaricare un consulente esterno, a pagamento, visto quanto previsto dal comma 2 dell'articolo 9 della legge 150/2000.

Riteniamo che i vertici dell’Istituto debbano preoccuparsi di risolvere le situazioni di criticità dell’organizzazione dell’Istituto, piuttosto che crearne di nuove.

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