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Sul decreto attuativo Legge 53: lettera aperta ai genitori

Lettera aperta ai genitori

30/01/2004
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Lettera aperta ai genitori

Cari genitori,

il Ministro Moratti vi ha rassicurato in più occasioni sugli effetti che la riforma ed il Decreto recentemente approvato avranno sulla scuola.
Noi, come tanti di voi, siamo preoccupati su quanto potrà accadere, siamo interessati alla qualità della scuola pubblica, ed abbiamo elaborato alcune riflessioni che vi vogliamo brevemente illustrare.
Ciò nella convinzione che bisogna essere precisi, che occorre sempre chiarezza quando si parla di scuola, perché le parole volano ma sono i fatti che rimangono.

Sul Decreto recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri noi abbiamo espresso un giudizio negativo per quanto riguarda le ricadute sulla scuola, sulla sua qualità, sul lavoro degli insegnanti.

Il Decreto non è accompagnato da un adeguato piano di sostegno finanziario.

Nella scuola dell’infanzia non è prevista l’apertura di nuove sezioni e quindi ci saranno ancora lunghe liste di attesa.

Nella scuola elementare le risorse stanziate dalla Legge risultano insufficienti e per la scuola media, così come per la scuola dell'infanzia, non è previsto nulla.

Questo aspetto ci preoccupa tanto, considerato che ad ogni Legge Finanziaria si riducono le risorse per la scuola pubblica.

Nella scuola dell’infanzia le iscrizioni anticipate non sono accompagnate dall'adeguamento delle strutture e dalle previste "nuove professionalità".
E’ evidente il rischio che questo porti a piegare la nostra scuola dell’infanzia, che tanta parte del mondo ci “invidia”, ad un ruolo di pura assistenza cancellando un importante modello di vera scuola per le bambine ed i bambini.

Nella scuola elementare si riduce il tempo di frequenza.

Il Ministro ha affermato che la copertura oraria del tempo lungo viene confermata ma noi abbiamo visto che ciò che viene profondamente modificato è il progetto educativo offerto ai bambini, oggi unitario ma da settembre solo assemblaggio di orario settimanale (27+3+10 ).
Il Ministro non tiene conto della valenza educativa di un tempo scuola organicamente unitario.
Questi problemi sono poi amplificati dall’introduzione del tutor, che diventa un unico riferimento e al quale si attribuisce una prevalenza di presenza nella classe con un orario rigidamente previsto che non consente alle singole scuole di scegliere il proprio modello.

Le preoccupazioni valgono anche per la scuola media.

Lì, addirittura, non solo si interviene modificando il modello del tempo prolungato ma, aumentando le discipline, viene perfino ridotto il tempo complessivo ad esse dedicato.
Un tempo giusto invece è indispensabile per consentire a tutti di avere il meglio perché la scuola è chiamata a formare dei cittadini e questo è un fatto impegnativo che richiede tempo e qualità.

La personalizzazione dell’offerta formativa è centrale, così come è importante il gruppo classe, ma a nostro avviso non è sufficiente affermare ciò: occorre garantire i necessari supporti, assicurando il necessario finanziamento, e favorire le scelte progettuali da parte delle scuole, con un sistema orario più disteso e flessibile.

Noi abbiamo chiesto di discutere in tutti questi mesi, senza alcun pregiudizio, ma ciò non è accaduto.

La confusione che si è creata con la Circolare per le iscrizioni (sulla base di norme ancora non approvate e sulle quali pesano ancora pesanti interrogativi) la dice lunga della situazione di confusione che registriamo e che anche voi, come noi, vivete.

In questi giorni molti di voi hanno ricevuto una lettera del Ministro nella quale si afferma che il dialogo continua ed avete sentito, mediante le televisioni, rassicurazioni in questa direzione.

Il dialogo non basta dichiararlo, bisogna praticarlo davvero, cominciando dall’ascolto.

In questo senso, se si vuol davvero sottolineare il ruolo delle famiglie bisogna metterle nelle condizioni di condividere la responsabilità educativa, non solo di scegliere un po’ di attività opzionali come se la scuola fosse una sorta di supermercato dell’offerta formativa.

Queste sono le ragioni che ci hanno guidato in questi mesi, che ci hanno portato a tante iniziative e mobilitazioni e che abbiamo discusso con diversi di voi in varie occasioni, e che rappresenteremo nel confronto con il Ministro.

Sentivamo il bisogno di ribadirle a voi e di rassicurarvi circa il nostro impegno a continuare un’iniziativa sindacale tesa a garantire qualità perché le ragioni e le richieste della scuola pubblica devono trovare risposte coerenti.

Roma, 30 gennaio 2004

Enrico Panini

Segretario generale

Cgil Scuola

Daniela Colturani

Segretaria generale

Cisl Scuola

Massimo Di Menna

Segretario generale

Uil Scuola