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Portogallo. Col nuovo governo non è cambiato niente

Precariato, carriere, insuccesso scolastico alle stelle. Nonostante il nuovo governo socialista è scontro aperto nella scuola lusitana. E una unità tra i sindacati che non si vedeva dal 1974.

07/09/2006
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In Portogallo si è avuto a gennaio un cambio di governo in cui i socialisti si sono alternati ai conservatori della coalizione Psd-Pp. Si doveva presumere come in Spagna una serie di mutamenti ed un maggior spirito conciliativo con le forze sindacali, ma non è stato così nel passato anno scolastico e non sembra essere così neppure alla riapertura delle scuole .
La Fenprof, il sindacato maggioritario tra gli insegnanti con i suoi 70.000 iscritti e l’ottenimento di 165 distacchi sindacali su 300, accusa senza mezzi termini la ministra dell’educazione di essere eccellente in demagogia ma incompetente in educazione. E il più moderato Fne-Ugt, non è da meno. Il tutto in un contesto in cui l’insuccesso scolastico degli alunni alla fine dei 9 anni di obbligo scolastico (in Portogallo termina a 15 anni) è cresciuto del 20% nel passato anno scolastico.
Molteplici sono gli elementi che creano conflitto in questo inizio d’anno.
Prima di tutto è ancora aperta la questione della revisione della carriera docente. Il Portogallo aveva un sistema di carriere basato sull’autovalutazione, ma il governo lo ha considerato troppo blando ed ha avviato una revisione delle norme, arrivando persino a sottoporre al giudizio di verifica le assenze per malattia o maternità dei docenti e suscitando l’opposizione della categoria e dei sindacati.
A questa vicenda si aggiunge la questione delle soppressioni scolastiche. Proprio in questi giorni a sorpresa il ministero ha fatto sapere che l’elenco delle nuove soppressioni si avrà a praticamente lezioni avviate suscitando anche le ire della Ferlap, l’Anci portoghese, e lasciando in sospeso la situazione della ricollocazione di sede dei docenti.
Grande disagio inoltre anche sul fronte non docente: solo il primo settembre infatti il ministero ha rinnovato il contratto di lavoro a novemila ausiliari e amministrativi annuali, col rischio che le scuole fossero si ritrovassero ad iniziare l’anno senza questo personale.
Buona parte del personale ATA e anche docente è infatti precario e questo costituisce un altro problema.
Sicchè alle forze sindacali e alle associazioni professionali non è rimasto altro che proclamare un calendario di agitazioni che prevede l’11 settembre una Contro-apertura dell’anno scolastico, il 15 settembre una gionata di “Lutto Nazionale” per la scuola, il 5 ottobre, giornata mondiale dell’insegnante, una Marcia nazionale degli Insegnanti e uno sciopero nazionale in data ancora da definirsi.
Questo calendario è stato sottoscritto dai due principali sindacati della scuola, Fenprf e Fne, e da altre dieci organizzazioni sindacali e professionali minori. E’ la prima volta dai tempi della Rivoluzione dei Garofani nell’aprile 1974 che si raggiunge una unità d’intenti tanto ampia tra queste organizzazioni della scuola e dell’educazione.

Roma, 7 settembre 2006

Tag: portogallo